Nello sviluppo delle moderne razze equine, le influenze più significative sono quella dell'arabo e, in secondo luogo, del berbero. Tralasciando il purosangue, la cui storia inizia soltanto un paio di secoli fa, esiste una terza presenza: si tratta dell'andaluso, un tempo conosciuto come cavallo spagnolo.
Ha una bella testa che spesso presenta un profilo aquilino, senz'altro ereditato dal berbero.
I colori più diffusi sono il baio e soprattutto le varie tonalità del grigio oltre ad una caratteristica sfumatura vinosa. L'antico cavallo spagnolo annoverava anche ceppi maculati o bicolore. Il disegno del mantello dell'appaloosa americano e del pinto è stato ereditato dai cavalli spagnoli importati dai conquistadores nel XVI secolo.
Fra le caratteristiche peculiari dell'andaluso c'è la coda che è lunga e folta, spesso ondulata, e la fluente criniera, che rende il suo aspetto inconfondibile.
Il lipizzano discende direttamente dall'andaluso. Altre razze come il frisone, il frederiksborg, il kladruber, il cleveland bay, il connemara e il welsh cob devono molto a questo nobile cavallo.
L'azione è fiera e superba. Il passo è marcato e cadenzato, il trotto pieno di impulso, con il cavallo che solleva i piedi in modo evidente, il galoppo è liscio e spettacolare. Il naturale equilibrio, l'agilità e il "fuoco" dell'andaluso, insieme al suo passo caratteristico e al temperamento docile, ne fanno la razza più adatta per l'equitazione d'Alta Scuola.
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