Visita il mio negozio ebay Fashionissimo in sella e oltre...

Fashionissimo in sella e oltre
Fashionissimo in sella e oltre
Visita il mio Negozio eBay:Fashionissimo in sella e oltre
Aggiungi ai Negozi preferiti
Pantaloni da equitazione Tosoni
Guanti horses
Stivali classici
Polo Ralph Lauren
Visita il mio Negozio eBay:Vai al Negozio eBay dell'utente Fashionissimo in sella e oltre

domenica 30 dicembre 2012

Cavallo trottatore francese

Lo sport del trotto nasce in Francia all0inizio del XIX secolo. La produzione dei trottatori francesi, che trassero origine da cavalli già esistenzit in NOrmandia, fu la conseguenza immediata di uesto nuovo interesse. Gli allevatori normanni importarono stalloni purosangue inlgesi e mezzosangue per incrociarli ocn fattrici  indigene e ottenere una nuova raza di cavalli pi leggeri e attivi. Per dotare la razza di un'azione più veloce, al momento opportuno furono effettuati due incroi con sangue del Trottatore americano Standarbdbred. Nelle corse al trotto montato, disciplina che favorisce i cavlli più grossi e robystum qyesti cavallo non teme rivali.
Oltre che nelle gare di trotto, il cavallo fu utilizzato per la produzione del Selle Francais ed è riconosciuto come il padre dei saltatori.
Il trottatore francese ha un aspetto unico e inconfondibile. La testa del cavllo attuale è pià siile a quella del purosangue inglese che a quella dell'anglo-normanno da cui discende e ha un'espressione intelligente e pronta.
 
 

sabato 29 dicembre 2012

Cavallo Hackney

La razza affonda le sue radici nella popolazione tradizionale di cavalli da attacco inglesi del XVIII e XIX secolo. Si tratta del più straordinario cavallo da carrozza del mondo.
La testa è piccola, con profilo convesso, le orecchie sono minute, armoniose e il muso di qualità. Gli occhi sono grandi e ben delineati. Le spalle sono poderose, il garrese è basso; il collo è piuttosto lungo e ben conformato, si erge quasi verticalmente dalle spalle. Il mantello è particolarmente fine e setoso. La coda è posizionata e portata alta. Gli arti devono essere corti, con garretti robusti e posizionati bassi.
La vivacità dell'azione è uno degli aspetti più importanti nella valutazone dell'Hackney: deve essere retta e spontanea, senza che si manifeti il difetto di falciare.
 
 

mercoledì 10 ottobre 2012

Cavallo Lipizzano

La razza deve il suo nome a Lipizza, località della ex Jugoslavia dov'è nata e dove è tuttora allevata. Risale al 1580 quando furono importati dalla Penisola Iberica 9 stalloni spagnoli e 24 fattrici. La scuola spagnola fu istituita nel 1572 per insegnare ai nobili l'equitazione classica in un'arena di legno situata nei pressi del palazzo imperiale.
La conformazione tende ad essere quella di un piccolo cavallo versatile, ma un po' tozzo.
I lipizzano è un cavallo agile, atletico e il suo temperamento docile lo rende particolarmente adatto alle discipline dell'Alta Scuola.
La testa ha una buona conformazione. L'influenza araba è spesso evidente, ma talvolta compare il profilo montonino degli antichi cavalli spagnoli.
Il lipizzano giunge a maturità lentamente ed è un soggetto longevo.

lunedì 8 ottobre 2012

Cavallo Cob

Piccoli cavalli tarchiati, con un grosso corpo che poggia saldamente su quattro zampe corte e robuste, i cob hanno un aspetto inconfondibile. La conformazione complessiva e la muscolatura breve e possente sono tipiche dell'animale adattato a portar pesi e nn alla velocità.
Non è una razza riconosciuta e di fatto non esistono schemi particolari per la sua produzione. Alcuni degli esemplari migliori risultano dall'incrocio di un irlandese da tiro e di un hunter pesante con un purosangue inglese.
Il loro compito è portare con passo comodo e composto i cavalieri pesanti e magari non più giovani, per cui devono esere di buone maniere e non irritabili.
La testa è solida e sincera, per quanto non si possa proprio definire un esempio di raffinatezza e qualità.
Il collo è piuttosto corto, ma forte e con folta criniera, che viene sempre portata corta.
 
 
 

sabato 6 ottobre 2012

Cavallo Hack

Leggero e aggraziato, ha un'ossatura più leggera dei cavalli da cui deriva ma non piccolissima.
I partecipanti alla classe hack sono principalmente purosangue. Alcuni esemplari, però sono incrociati con arabi, altri, di ottima qualità sono anglo-arabi. Le esposizioni prevedono tre classi: gli small hacks (piccoli, 144-152 cm), i large hacks (grandi, 152-155 cm) e i ladies hacks (per signore, 144-155 cm).
Agli hack sono richiesti il passo, i trotto e il canter; non devono galoppare, ma dare dimostrazioni individuali. Nelle esposizioni britanniche vengono cavalcati anche dallo stesso giudice.
L'azione delve essere diretta, decisa e bassa rispetto al suolo, senza tendenza a falciare o a sollevare il ginocchio. Il trotto è fluido e leggero; il canter lento, leggero e in perfetto equilibrio, il movimento è contraddistinto da particolare brio. Addestrato fino alla perfezione, non necessita tuttavia della disciplinata precisione del cavallo da dressage.
Essenziale è una testa elegante, che denoti l'ottimo lignaggio. Altro requisito sono occhi grandi, spavaldi e generosi.
 
 

lunedì 1 ottobre 2012

Cavallo hunter

Hunter è qualunque cavallo usato nella caccia con i segugi. Gli hunter migliori sono selezionati in Irlanda, Gran Bretagna e, in certa misura, in America.
Un buon hunter è un cavallo sano, di belle proporzioni e con tutti gli attributi di conformazione del cavallo da sella di ottima qualità. Possiede un buon equilibrio, andatura fluida e confortevole ed è abbastanza veloce da tener dietro ai segugi. Altre caratteristiche sono coraggio, agilità, vigore, una buona attituidne al salto e la capacità di far fronte a ogni ostacolo nelle lunghe giornate sul terreno di caccia.
Gli hunter devono possedere una certa qualità e dare l'impressione di essere docili e abili. Un buon cavallo ha un aspetto che denota intelligenza e temperamento tranquillo.
La spalla inclinata è una cartteristica essenziale per un buon hunter. Consente al cavallo di galoppare facilmente su terreni aspri e di saltare ogni tipo di ostacolo.



domenica 30 settembre 2012

Cavallo Oldenburg

La razza dell'oldenburg ebbe origine nel Seicento, principalmente grazie all'impegno del conte Anton Gunther von Oldenburg che utilizzò come capostipite lo stallone mezzosangue Kranich e giumente Frisone.
Sulla base di sangue frisone furono aggiunti apporti di sangue spagnolo, berbero, napoletano e mezzosangue inglese e, in seguito, anche di purosangue inglese, cleveland bay, hannover e franco-normanno. Dapprima fu impiegato come cavallo da traino e poi nei lavori agricoli. Oggi la razza è rappresentata da soggetti da sella molto versatili, ancora di grossa taglia, che hanno mantenuto il movimento delle ginocchia tipico dei cavalli da tiro, benché molto più sciolto.
La testa può essere definita normale, ma sincera. Il profilo è rettilineo, anche se talvolta tende ad essere leggermente montonino.
Il collo è lungo e molto robusto, ma riflette ancora il passato di cavalla da carrozza dell'oldenburg.
Nell'oldenburg moderno le caratteristiche fisiche del cavallo da tiro, con particolare riguardo alle spalle e alla lunghezza del dorso, sono state in gran parte eliminate grazie all'influsso di sangue del purosangue inglese.
 
 

sabato 29 settembre 2012

Cavallo Holstein

Nell'holstein si rilevano l'influenza del purosangue inglese e dello yorkshire coach horse, che portò alla razza la tipica azione ampia ed elevata e il temperamento docile. Al purosangue invece, il compito di produrre un soggetto più adatto alle competizioni. L'hostein attuale è dunque un cavallo di qualità, che ottiene ottimi risultati nel salto, nel dressage e nel completo.
La testa del vecchio holstein era più pesante, spesso con profilo montonino. All'infusione di sangue di purosangue inglese si deve la maggior raffinatezza del capo dell'animale attuale, che oggi è quello di un cavallo da sella di qualità, con grandi occhi vivaci e orecchie ben posizionate.
Grande importanza viene data alla qualità delle andature: il passo è lungo, sciolto ed elastico e l'azione uniforme. Il trotto, energico, molto bilanciato e ritmico, copre un lungo tratto di terreno, è tollerato un piccolo movimento del gicnocchio. Il galoppo è fluido ed equilibrato.

lunedì 24 settembre 2012

Cavallo Hannover

Il cavallo a sangue caldo di maggior successo è probabilmente l'Hannover, conosciuto in tutto il mondo come soggetto da dressage e da salto. E' il risultato di un meticoloso incrocio di linee di sangue compatibili, supportato da un rigoroso processo di selezione.
La razza hannover venne fondata nel 1735 nella scuderia di Celle, istituita da Giorgio II, elettore di Hannover e re d'Inghilterra. Inizialmente Celle si basava su 14 holstein neri, possenti cavalli da tiro nati da fattrici indigene incrociate con sangue orientale, spagnolo e napoletano. In seguito fu introdotto sangue purosangue inglese. Ne derivò un cavallo più leggero di migliore qualità.
Dopo la seconda guerra mondiale la politica della scuderia si rivolse alla produzione di cavalli da competizione. I trakehner futono utilizzati per rinforzare il gruppo.
Gli hannover sono molto apprezzati per il carattere calmo e obbediente e per la loro affidabilità.
La testa pesante e rozza dell'hannover vecchio stampo utilizzato nell'agricoltura ha acquisito qualità grazie all'influsso del purosangue inglese. Gli esemplari moderni hanno testa più leggera, di taglia media, ben delineata, espressiva, con occhi grandi e vivaci.
Il dorso è di media lunghezza e di struttura robusta, con lombi particolarmente potenti, adatti ad un saltatore.
Il tipo di azione di questa razza è sorprendente. E' retta, molto energica ed elastica, con scarso o nessun impegno del ginocchio e una lunga falcata.

sabato 22 settembre 2012

Cavallo Trakehner

Il trakehner è una razza molto antica. Fra tutti gli esemplari a sangue caldo è probabilmente il più vicino all'ideale del moderno cavallo da competizione. Spesso viene usato per migliorare altre razze.
All'inizio del XIII secolo la Prussia orientale fu colonizzata dell'Ordine dei CavalieriTeutonici, che fondarono le scuderie di Trakehner utilizzando come base una razza locale, la Scheweiken.
Nel 1913 la maggior parte degli stalloni trakehner era purosangue.
La testa ben delineata dei trakehener mostra gli influssi del purosangue inglese e dell'arabo e rivela tutte le qualità che hanno valso alla razza il titolo di "nobile". Possiede anche un carattere e un'espressione inconfondibili, non semrpe così evidenti in altri soggetti a sangue caldo.
Detiene un posto di primo piano nelle competizioni internazionali.
Il trakehner possiede un'eccellente conformazione, che nell'insieme ricorda quella del purosangue inglese. E' una razza straordinariamente equilibrata, atletica, agile e dotata di una grande libertà di movimento in tutte le andature.
 
 

giovedì 20 settembre 2012

Cavallo danese a sangue caldo

All'inizio del XIV secolo i monaci cistercensi dell'Holstein crearono delle scuderie dove le grosse giumente della Germania settentrionale venivano incrociate con i migliori stalloni spagnoli.
Il cavallo fu selezionato da incroci di giumente locali con stalloni purosangue di vaire razze e paesi. Le fattrici erano mezzosangue, in genere di origine frederiksborg/purosangue inglese. Da queste derivò un soggetto base abbastanza robusto per la ripoduzione di cavalli adatti ad ogni competizione, molto richiesti a quei tempi.
Il profilo, che raramente presenta imperfezioni, mostra tutti gli attributi desiderabili per un cavallo da competizione. Essendo naturalmente equilibrato, il danese a sangue caldo eccelle nel dressage, ma è anche un ottimo soggetto da cross.
Il garrese si fonde con l'inclinazione della spalla adatta alla monta, assicurando la migliore posizione per la sella.
L'influenza del purosangue inglese è particolarmente evidente osservando la testa. L'espressione è mansueta, intelligente, coraggiosa ed esprime saggezza. L'effetto globale è di grande bellezza.
Oggi il danese a sangue caldo è fra i migliori esempi di cavalli moderni da competizione allevati in Europa. Ha mantenuto un temperamento eccellente e possiede grande vivacità e coraggio.
 
 

lunedì 17 settembre 2012

Cavallo Selle Français

Dal 1958 il cavallo francese a sangue caldo è detto le cheval de selle français.
Nel XIX secolo gli abili allevatori della Normnadia importarono stalloni mezzosangue e purosangue inglesi per incrociarli con i propri vigorosi e versatili, ma ordinari, soggetti di ceppo normanno. Furono prodotti due tipi di incroci: un veloce trottatore, che divenne il trottatore francese e l'anglo- normanno, da cui in seguito derivarono un cavallo da sella e uno da tiro. Il primo era il prototipo del selle français.
Gli attuali soggetti di razza discendono per il 33% dai purosangue inglesi, per il 20% da anglo- arabi, per il 2% da trottatori francesi e per il 45% da stalloni  selle français.
La testa ha perso la grossolanità delle originarie razze normanne, ma nonostante la migliore qualità, ricorda ancora per qualche caratteristica quella del trottatore francese.
Nell'insieme il profilo si avvicina molto a quello del purosangue inglese, ma in genere il corpo e le zampe presentano le marcate catteristiche fisiche del più ossuto trottatore.
L'azione è energica, con falcata lunga, e caratterizzata da una sorprendente agilità. Oltre a una spiccata attitudine al salto, la razza mostra una vivacità superiore a quella di molti altri cavalli a sangue caldo.
 
 

domenica 16 settembre 2012

Cavallo Olandese a sangue caldo

L'olandese a sangue caldo è sostanzialmente il prodotto di due razze indigene olandesi, il gelderland e il più robusto groningen. La razza fu poi perfezionata con apporto di sangue purosangue inglese e rifinita con l'utilizzo di soggetti a sangue caldo francesi e tedeschi.
Questa razza viene sottoposta ad un rigoroso processo selettivo: per la riproduzione si utilizzano solo i soggetti di migliore conformazione fisica, azione e temperamento.
La testa dell'olandese a sangue caldo moderno è quasi uguale a quella del purosangue inglese utilizzato per migliorare la razza.
L'olandese a sangue caldo ha partecipato a concorsi ippici e competizioni di dressage, ma, come molti altri cavalli a sangue caldo, si rivela scarso nelle attività di campagna.
 
 

giovedì 13 settembre 2012

Cavallo mezzosangue welsh

Esiste  da molto più tempo della maggior parte delle razze europee a sangue caldo, ma solo in anni recenti si è cominciato a considerare il mezzosangue welsh come un buon cavallo da competizione, dandone un'immagine positiva, benché in ambiti ridotti.
Per secoli le razze welsh hanno rapprensento una fidata base per l'allevamento grazie alla sagacità dei pony e alla loro resistenza.
La testa ben conformata, con grandi occhi espressivi, trasmette una sensazione di intelligenza e raffinatezza.
Il buon collo è abbastanza lungo da permettere un'adeguata lunghezza delle redini.
Il corpo è compatto e molto proporzionato, con ampio passaggio delle cinghie e costole ben distanziate.
L'incrocio purosangue inglese/welsh cob produce un cavallo molto resistene, dotato di grande stabilitè e piuttosto longevo. E' un animale sensibile ma al tempo stesso adatto alla vita in campagna.
 
 

mercoledì 12 settembre 2012

Cavallo belga a sangue caldo

La razza è stata creata negli anni cinquanta del secolo scorso incrociando i più leggeri cavalli belgi impiegati nei lavori agricoli con il Gelderland allo scopo di produrre un animale da sella più pesante. Era un soggetto compatto e affidabile, ma non brillava per talento né per capacità atletiche. In seguito il Gelderland venne sostituito da stalloni holstein e dal più atletico selle français. La razza venne ulteriormente migliorata con apporti di purosangue inglese e poi di anglo arabo e di olandese a sangue caldo. Il risultato è un esemplare alto circa 162 cm, possente e dai movimenti marcati, in cui l'agilità si associa ad arti solidi, piedi sani e temperamento tranquillo necesario per reggere la tensione della competizione. Questo nuovo protagonista nello scenario dei cavalli a sangue caldo è virtualmente adatto sia per il dressage sia per il salto.
Il collo piuttosto corto, non favosrisce la velocità; la testa è ben fatta e trasmette una sensazione d'intelligenza.
Il corpo è ben arrotondato, con una circonferenza toracica adeguata. La coda, attaccata alta, è ben portata.
 
 

martedì 11 settembre 2012

Cavallo Shagya-Arabo

Fino alla sua caduta, nella prima metà del XX secolo, il vasto impero austro-ungarico deteneva il monopolio dell'allevamento di cavalli in Europa. Alla fine dell'Ottocento la sua popolazione equina superava i 2 milioni di esemplari e il paese vantava le migliori scuderie del mondo. Il più antico allevamento ungherese venne fondato nel 1785. L'Ungheria è famosa per i superbi cavalli Arabi e Babolna è diventato il centro di selezione della razza.
Dall'incrocio nelle scuderie di Babolna tra stalloni di razza araba pura e fattrici purosangue inglesi nacque lo Shagya - Arabo, oggi allevato, oltre che in Ungheria, anche in tutta l'Europa centrale e orientale.
Lo Shagya riproduce le stesse fattezze dell'Arabo, ma forse presenta una migliore impalcatura ossea ed è più robusto rispetto, per esempio, all'attuale tipo "puro" egiziano. E' un cavallo versatile da utilizzare tanto nel traino che come soggetto da sella.
Il profilo dello Shagya- Arabo è identico a quello della pura razza araba, tanto che è difficile distinguerli. Nell'insieme, comunque, lo shagya è più grosso, con una costituzione più massiccia.
Come gli arabi di pura razza, lo shagya ha 17 costole, 5 vertebre lombari e 16 caudali. Ciò determina l'attaccatura alta della coda e la caratteristica linea del dorso.
Il muso è piccolo e affusolato, la pelle particolarmente sottile. La testa è dominata dai grandissimi occhi.
L'azione dello Shagya è unica, come quella di tutti gli arabi. Sembra che il cavallo, sciolto e agile, proceda su molle.
 
 

lunedì 10 settembre 2012

Cavallo anglo-arabo

L'anglo arabo ebbe origine in Inghilterra, ma oggi è allevato in molti paesi e in particolare in Francia. Questo cavallo è riconosciuto come razza mista, ma ancora non è stato stabilito uno standard.
Si tratta di un incrocio tra uno stallone purosangue inglese e una fattrice araba o viceversa, compresi i loro successivi reincroci. In teoria, un anglo arabo dovrebbe rappresentare la migliore combinazione tra l'arabo e il purosangue inglese: possedere cioé le qualità del primo - solida costituzione, resistenza e tenacia - associate alle dimensioni e alla velocità del secondo, ma senza averne il temperamento irruento.
La testa ha catteristiche somatiche più vicine al purosangue inglese che all'arabo: il profilo è diritto, le orecchie mobili e gli occhi molto espressivi. Benché non sia stato ancora stabilito uno standard, l'anglo arabo appare più simile al purosangue inglese anche nell'aspetto generale.
Il dorso è in genere corto e il torace profondo; le spalle sono molto inclinate e poderose.
Gli anglo arabi non sono veloci quanto i purosangue inglesi ma i soggetti migliori dimostrano una spiccata agilità, sono molto atletici e facilmente riconoscibili per la correttezza della loro azione.
 
 

giovedì 6 settembre 2012

Cavallo Alter- Real

Il portoghese Alter deve il nome alla cittadina di Alter do Chao, dove nel 1748 la razza venne creata nell'allevamento reale. Erano cavalli destinati all'equitazione d'Alta Scuola, alle corride e al traino delle carrozze.
Per conformazione l'Alter è diverso da tutte le altre razze spagnole. Questo vale in particolare per la struttura del dorso, per la lunghezza di pastorale, stinco e avambraccio e per la circonferenza toracica, che è molto ampia e profonda. A tali caratteristiche vanno ricondotte l'azione bizzarra dell'Alter e la considerevole flessione del ginocchio, entrambe qualità preziose in un cavallo da impiegare nell'equitazione classica basata sui principi delle scuederie barocche.
La testa è tipicamente spagnola sotto tutti i punti di vista. Il collo è corto, muscoloso e portato eretto, mentre la mascella non mostra tracce di cuscinetti adiposi che potrebbero ostacolare la flessione. La criniera è fine e folta.
Le spalle, che terminano in un garrese non troppo pronunciato, sono piuttosto corte e molto possenti. A differenza di tutte le altre razze spagnole, il torace è straordinariamente ampio e profondo.
Il dorso e la linea dorso-lombare, con la groppa che presenta l'inclinazione tipica di una coda attacata bassa, sono una delle peculiarità dell'Alter. I lombi, però, sono molto robusti.
 
 

mercoledì 5 settembre 2012

Cavallo lusitano

Il lusitano è la versione portoghese dell'andaluso. Ha una reputazione che incute soggezione, in quanto è la cavalcatura dei campinos, i mandriani che radunano i branchi selvaggi, e dei cavalheiros, che sfidano e sconfiggono i tori nelle corride portoghesi.
La testa è raffinata, con orecchi piccole e vigili e mascelle poco pronunciate. Il profilo è diritto e tendente al montonino.
Il collo è tarchiato e muscoloso e si inserisce bene tra le spalle. Queste ultime sono possenti e avvantaggiano l'azione elevata e vigorosa di questo cavallo dotato di grande intelligenza.
Il dorso è compatto, i lombi robusti e i quarti ben inclinati e potenti.
C'è un fuoco innato in questo cavallo sensibile e molto collaborativo, intelligente e dotato di incredibile coraggio e di un'agilità eccezionale.
 
 

martedì 4 settembre 2012

Cavallo andaluso

Nello sviluppo delle moderne razze equine, le influenze più significative sono quella dell'arabo e, in secondo luogo, del berbero. Tralasciando il purosangue, la cui storia inizia soltanto un paio di secoli fa, esiste una terza presenza: si tratta dell'andaluso, un tempo conosciuto come cavallo spagnolo.
Ha una bella testa che spesso presenta un profilo aquilino, senz'altro ereditato dal berbero.
I colori più diffusi sono il baio e soprattutto le varie tonalità del grigio oltre ad una caratteristica sfumatura vinosa. L'antico cavallo spagnolo annoverava anche ceppi maculati o bicolore. Il disegno del mantello dell'appaloosa americano e del pinto è stato ereditato dai cavalli spagnoli importati dai conquistadores nel XVI secolo.
Fra le caratteristiche peculiari dell'andaluso c'è la coda che è lunga e folta, spesso ondulata, e la fluente criniera, che rende il suo aspetto inconfondibile.
Il lipizzano discende direttamente dall'andaluso. Altre razze come il frisone, il frederiksborg, il kladruber, il cleveland bay, il connemara e il welsh cob devono molto a questo nobile cavallo.
L'azione è fiera e superba. Il passo è marcato e cadenzato, il trotto pieno di impulso, con il cavallo che solleva i piedi in modo evidente, il galoppo è liscio e spettacolare. Il naturale equilibrio, l'agilità e il "fuoco" dell'andaluso, insieme al suo passo caratteristico e al temperamento docile, ne fanno la razza più adatta per l'equitazione d'Alta Scuola.
 
 

lunedì 3 settembre 2012

Cavallo purosangue

Il purosange è la razza più pregiata del mondo e intorno a lui è sorta una vasta industria di allevamenti e corse di cavalli. E' stato selezionato in Inghilterra tra il 1600 e il 1800 dall'incrocio di un gruppo di cavalli da corsa locali con stalloni arabi importanti.
La testa del purosange ha una silhouette netta e molto raffinata; il muso è coperto da una pelle talmente sottile da lasciar intravedere le vene sottostanti. A differenza di quello degli arabi, antenati della razza, il profilo è diritto. Gli occhi sono grandi e attenti, le narici ampie, la mascella asciutta, le orecchie mobili e vigili.
L'ampiezza della circonferenza toracica permette la massima espansione polmonare, requisito essenziale in un corridore.
Il moderno purosangue è stato selezionato per raggiungere precocemente la maturità, così da poter partecipare alle corse già a due anni. Questa pratica è disastrosa e molti cavalli giovani cedono a causa degli sforzi ai quali vengono sottoposti.
L'azione del purosangue è lunga, morbida ed economica. La lunghezza degli arti posteriori dell'anca al garretto è tale da assicurare il massimo vantaggio possibile durante il galoppo.
Dotato di grande resistenza fisica e psichica, il purosangue è moto coraggioso. Come è facile intuire, si tratta comunque di un cavallo nervoso e sensibile, che può avere un carattere difficile.

domenica 2 settembre 2012

Cavallo berbero

Secondo solo all'arabo per importanza come fondatore di gran parte del mondo equino attuale, anche il berbero è un cavallo del deserto. Tipico del Marocco e di tutta l'Africa settentrionale, secondo un'ipotesi sarebbe derivato da un gruppo di cavalli selvaggi sfuggiti alla glaciazione.
La struttura del cranio è decisamente stretta e richiama la forma primitiva. Il sangue dell'arabo ha influito sulla conformazione della testa, anche se l'evidente profilo montonino rivela la presenza di un gene primitivo.
Il garrese è abbastanza definito, ma la spalla è piatta e sorprendentemente dritta per un animale di tale agilità. Il dorso, corto e molto robusto, finisce in una groppa spesso molto pronunciata, di solito la zona delle cinghie è ampia.
Il berbero ha l'attaccatura della coda bassa e anche il treno posteriore, obliquo, è molto diverso da quello dell'arabo.
Benché non colpisca né per le dimensioni né per le proporzioni generali, il berbero possiede uno straordinario vigore primitivo. E' rinomato per la sua velocità su distanze brevi. Non presenta l'azione fluida e leggera dell'arabo, ma è veramente tenace, resistente e robusto.
 
 

sabato 1 settembre 2012

Cavallo arabo

Il cavallo arabo è la razza più pura e più antica, selezionata da migliaia di anni.
L'influsso dell'arabo è evidente nella maggior parte della popolazione equina mondiale. E' noto che partecipò alla selezione del Purosangue, il quale superò il suo progenitore in altezza e in velocità, ma non certo in lealtà e robustezza.
La testa dell'arabo è inconfodibile e indimenticabile, corta, molto raffinata, con faccia marcatamente concava. Le narici sono eccezionalmente grandi, come pure gli occhi, lontano uno dall'altro e posti più in basso che nelle altre razze. Le orecchie sono piccole, fini, talvolta incurvate verso l'interno. La caratteristica principale della testa è il jibbah, protuberanza a forma di scudo posta tra gli occhi, che si estende fino alle orecchie e all'osso nasale: si tratta di un caso unico fra gli equini.
La criniera è fine e setosa. L'angolo formato dal collo e dalla testa ha una curva particolarmente ampia, che permette alla testa di girarsi con facilità in ogni direzione. Il garrese è arrotondato e le spalle sono ben distinte una dall'altra.
Il moderno arabo eccelle naturalmente in resistenza e viene impiegato soprattutto nelle gare di fondo, sebbene sia un fuoriclasse anche in altre discipline equestri. Viene allevato in gran numero e con estrema cura in tutto il mondo e costituisce il più importante miglioratore di sangue delle altre razze.
La conformazione dell'arabo dipende dalla particolare struttura dello scheletro. Questo cavallo ha 17 costole, 5 vertebre lombari e 16 vertebre caudali, invece delle 18-6-18 delle altre razze. A tale differenza anatomica va ricondotta anche l'attaccatura alta della coda.
L'azione viene definita "fluida", in quanto il cavallo si muove come un fiotto d'acqua che zampilla. L'arabo è fiero e coraggioso, ma possiede anche un'indole molto dolce.
 
 

mercoledì 6 giugno 2012

Scandalo cavalli macellati

Passaporti non conformi, compilati in maniera incompleta fino alla non corrispondenza con il cavallo indicato. Poi l’assenza di microchip, carenze strutturali e di natura igienico sanitaria, oltre che sul benessere degli animali. Queste le principali rilevanze registrate dal Ministero della Salute nel corso degli atti ispettivi compiuti nel 2011 e 2012 nelle strutture autorizzate del nostro paese, alla macellazione degli equini.
Lo ha precisato in una nota del 28 maggio scorso lo stesso Ministero tramite il Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione. La nota, riportante ad oggetto “problematiche inerenti la macellazione degli equidi” è indirizzata alle autorità sanitarie locali di Regioni e province autonome. Sebbene non sia espressamente indicato, è possibile intuire come nei macelli italiani possono essere stati macellati cavalli non destinati all’alimentazione umana. L’esecuzione dei compiti ispettivi al macello, è infatti attribuita al veterinario ufficiale il quale, sottolinea il Ministero, “qualora non sia ragionevolmente possibile stabilire l’identità degli animali” deve provvedere al rispetto dell’obbligo di abbattimento “separatamente e dichiarati non idonei al consumo umano“.
A dire il vero negli ultimi mesi preoccupanti notizie sono in tal senso già pervenute. A Luino (VA), ad esempio, si è riscontrata la presenza della grossolana alterazione della documentazione per non parlare della maxi inchiesta della Forestale che parrebbe avere individuato in un macello di Reggio Emilia un importante terminale di cavalli che potrebbero non essere destinati all’alimentazione umana. Poi la denuncia dell’Associazione Horse Angels sull’impennata del consumo di carne di cavallo in Italia e la possibilità che dietro tale fenomeno, si siano innescati processi di macellazione di animali non destinabili al consumo.
Ritornando alla nota del Ministero è interessante notare come tra le carenza sul benessere degli animali, in alcuni casi sono state riscontrate evidenze particolarmente gravi. Tra queste l’assenza di impedimento visivo, ovvero i cavalli in attesa della morte, assistevano a stordimento e dissanguamento.

lunedì 28 maggio 2012

Gran Premio Piazza di Siena - Roma

Grande spettacolo a Villa Borghese per il Gran Premio Loro Piana Città di Roma della 80esima edizione dello CSIO di Roma Piazza di Siena - Fixdesign Show Jumping. Al barrage, che ha vissuto di un crescendo di emozioni e prestazioni, ha trionfato Ludger Beerbaum in sella a Gotha FRH. Il pluricampione tedesco ha chiuso con un percorso netto anche il barrage facendo registrare il miglior tempo (43,10). Beerbaum ha preceduto il connazionale Christian Ahlmann (0/0; 44,58) e il francese Marc Dilasser (0/0; 45,10). L’unico cavaliere italiano ad accedere al barrage è stato Natale Chiaudani che in sella a Fixdesign Almero si è piazzato al settimo posto con un doppio netto (48,31).

sabato 26 maggio 2012

Csio a Piazza di Siena

 La Germania si aggiudica la Coppa delle Nazioni all'80/a edizione del concorso ippico di Piazza di Siena. Dodici anni dopo l'ultimo successo allo Csio di Roma la squadra tedesca ha dominato entrambe le manche, chiudendo con 4 penalita'. Alle spalle della Germania si sono piazzate la Svizzera (8 penalita') e il Belgio (12). L'Italia chiude ai piedi del podio, quarto posto con 16 penalita'. Nel quartetto azzurro si e' messa in luce Francesca Capponi su Stallone con un doppio percorso netto.                       

Offerte in corso

lunedì 23 aprile 2012

Lukas, il cavallo più intelligente

Si chiama Lukas ed è uno dei cavalli più intelligenti al mondo. Grazie alle 'lezioni' della sua allenatrice, la californiana Karen Murdock, l'animale è entrato nel Guinness dei Primati per la sua abilità nel riconoscimento dei numeri. Quando la sua padrona pronuncia un numero, il purosangue indica con il muso la tavoletta che lo riporta. L'impresa, che lo scorso anno gli ha fatto conquistare il record, gli è riuscita ben 19 volte.

sabato 21 aprile 2012

Domenica 22 aprile si terrà il “I° Raduno Equestre Rosa” Città di Latina, organizzato dall’ A.S.D. “Cavalieri delle terre Pontine” in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità. “Scopo dell’iniziativa –sostiene l’assessore alle Pari Opportunità –è innanzitutto, porre la donLatina, organizzato dall’ A.S.D. “Cavalieri delle terre Pontine” in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità. “Scopo dell’iniziativa –sostiene l’assessore alle Pari Opportunità –è innanzitutto, porre la donna al centro di questa giornata di svago e di divertimento, esaltando il ruolo della stessa in primis in questo bellissimo sport, ma anche nella storia e nelle tradizioni del nostro territorio, riscoprire la bellezza della nostra terra, il piacere di goderla appieno attraverso un autentico quanto divertente contatto con la natura, in grado di rigenerare gli animi stressati dai ritmi frenetici della vita moderna”. “Un momento importante per promuovere le bellezze paesaggistiche della nostra marina attraverso una manifestazione che per la prima volta viene realizzata a Latina e dedicata al mondo femminile dove le amazzoni saranno le vere protagoniste di tale evento. Uno sport-l’equitazione-che ritengo essere uno strumento che permette a tutti coloro che lo Roma, dalla Sabina, dalla provincia di Viterbo, di Frosinone e soprattutto da Latina e la sua Provincia ponendo al centro dell’attenzione la nostra marina.” Il programma prevede alle 8,30 di domenica 22 aprile l’iscrizione delle partecipanti, a seguire prenderà il via alla manifestazione con la partenza lungo il canale di bonifica in direzione Foceverde. Poi si proseguirà con la sosta drink sul mare, la cavalcata sulla spiaggia direzione Capoportiere, con l’arrivo alla chiesa Stella Maris per la benedizione di cavalli e partecipanti. Infine, a chiusura, l’incontro con le autorità presenti alla manifestazione, la consegna di riconoscimenti e praticano non solo un benessere del corpo ma anche della mente e denota una sensibilità particolare verso gli amici animali, in questo caso il cavallo e il rispetto e una attenzione per l’ambiente e per il patrimonio paesaggistico". "La manifestazione vedrà la presenza di amazzoni provenienti da più parti del Lazio, in particolare dalla Provincia di Roma, dalla Sabina, dalla provincia di Viterbo di Frosinone e soprattutto da

giovedì 12 aprile 2012

Ippica batte crisi

La promozione dell'equitazione, dell'ippica e dei prodotti agricoli del Lazio, settori in crescita nonostante l'attuale crisi economica, oltre al coinvolgimento degli alunni delle scuole laziali, di cui seicento nell'ambito del progetto 'Sapere e sapori', sono gli obiettivi della terza edizione, la seconda con la partecipazione della Regione Lazio, della manifestazione 'Roma Cavalli', inaugurata oggi dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
All'inaugurazione hanno partecipato anche Angela Birindelli, assessore alle Politiche agricole e alla valorizzazione dei prodotti locali della Regione Lazio, Roberto Bosi, presidente di Roma Cavalli expo, e Mauro Mannocchi, presidente di Fiera di Roma.
Nel corso della manifestazione, che si chiudera' domenica, su un'area espositiva di 3000 mq e su un campo di gara di 1500 mq ci saranno esposizioni di prodotti agricoli laziali, gare ed esibizioni nelle diverse discipline equestri, con l'impiego di oltre 2000 pony e cavalli, di cui 140 appartenenti alle 7 razze autoctone del Lazio.

sabato 31 marzo 2012

Gran Premio delle Palme

Nove corse e tutti i big a cavallo domani al Gran Premio delle Palme ad Abbadia di Montepulciano, un appuntamento classico della stagione di corse a pelo organizzato dalla locale società sportiva. Sei sono di mezzosangue e tre di puri. A cavallo vedremo da Mari a Bartoletti, da Giuseppe Zedde a Ricceri, da Migheli a Minisini, a Dino Pes. Poi Caria, Chiti e Coghe jr, solo per citarne alcuni. Ci sarà, nella quarta batteria, anche Mississippi, il cavallino che ha vinto il Palio di Provenzano 2011 nell’Oca. Mossiere sarà Giancarlo Matteucci.

lunedì 26 marzo 2012

Giovane cade da cavallo durante una passeggiata

Si sono concluse dopo la mezzanotte le operazioni di soccorso dell’escursionista di Altopascio che domenica 25 marzo, nel corso di un’uscita a cavallo, era caduto presso la frazione tra Castelpoggio e Noceto, lungo il sentiero di collegamento con il versante di La Spezia, precipitando sottostrada per circa 50 metri. La Stazione del Soccorso Alpino di Carrara, giunta con una squadra veloce di cinque tecnici, si è coordinata fin dal primo momento con il Corpo dei Vigili del Fuoco, Polizia e Protezione Civile.

Il giovane, prelevato da due tecnici del soccorso che si sono calati in un varco ricavato nella fitta vegetazione con l’intervento dei Vigili del Fuoco, ha raggiunto il campo base del Sast montato sulla strada di Castelpoggio per poi essere trasferito all’ospedale di Carrara per una sospetta frattura al ginocchio sinistro.

venerdì 23 marzo 2012

Campionato Lombardo di Performance Fise

Centro equestre La Piccolina di via Caselle 5 a Stagno Lombardo, prima tappa del campionato lombardo di Performance Fise


Discipline in cartellone: showmanship, horsemanship, trail horse, western pleasure, hunt seat equitation e hunter under saddle, ovviamente reining. Insomma, tutto il mondo e le specialità dell’equitazione western rappresentati ai massimi livelli regionali. Apertura iscrizioni alle 8.30, inizio gare alle 9.30. Ci sarà anche un servizio bar con panini e bibite, entrata libera.

martedì 20 marzo 2012

Il purosangue inglese

Razza originaria della Gran Bretagna. La sua denominazione inglese "Thoroughbred" significa "allevato in purezza".. La razza è nata grazie alla passione degli inglesi per le corse dei cavalli, passione già radicata diversi secoli prima che iniziasse la selezione di un cavallo da corsa specificatamente studiato per le gare di galoppo. Le origini della razza risalgono al 1700, dall'incrocio di giumente indigene da corsa con tre stalloni di origine araba: Darley Arabian, un baio oscuro dalle chiare origini arabe, Byerley Turk, un baio di ceppo arabo ma di origini turche e il baio oscuro Godolphin Arabian, noto anche come Godolphin Barb per le sue origini berbere.
E' il cavallo utilizzato in tutto il mondo per le corse al galoppo, avendo notevoli doti di velocità. Dal 1793 funziona il Libro Genealogico della razza in cui vengono iscritti solamente i soggetti nati da genitori iscritti.
La razza oggi non presenta caratteri morfologici particolarmente omogenei. Se ne distinguono tre tipi differenti: lo "stayer", più piccolo e raccolto, dotato di grande fondo; lo "sprinter", più alto e allungato, molto veloce; l'"intermediate", con groppa obliqua , spalla inclinata e dorso piuttosto breve, adatto alle corse a ostacoli e utilizzato come saltatore. Il Purosangue è il cavallo più conosciuto, probabilmente il più allevato al mondo, e il più utilizzato per migliorare le razze da sella.
Tipo: dolicomorfo.
Quasi tutti i colori interi: baio, sauro, più raramente morello e grigio, eccezionalmente Roano.
Spesso presenta segni distintivi sulla fronte (liste o fiocchi) o sugli arti (balzane) che sono molto apprezzati.
Caratteristica tipica della razza è la pelle sottilissima, morbida, che lascia trasparire le vene superficiali, con pelo finissimo e setoso. La coda e la criniera sono lisce e fini.
Altezza al garrese: 147-178 cm ma la media é intorno ai 163 cm.
Peso: dai 320 ai 450 kg.
Nevrile ed energico, mordace e a volte ribelle.
La testa elegante si fonde in un lungo collo graziosamente arcuato.
E' dotato di grande velocità e di fondo notevolissimo; non è facile da montare, per cui richiede cavalieri esperti e sensibili.

domenica 18 marzo 2012

Due ordinanze per il palio di Sieva

Il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, ha emesso oggi due ordinanze relative all'ammissione dei cavalli mezzosangue alla Tratta per i prossimi Palii, e al "protocollo farmaci. Di seguito il testo completo delle ordinanze.
Ordinanza morfologica dei cavalli
Premesso che, dall’esperienza accumulata nel corso degli anni, il cavallo morfologicamente più adatto alle caratteristiche tecniche della corsa nel Campo sia il mezzosangue a fondo anglo-arabo;

Dato atto che con la definizione di mezzosangue si intende un cavallo di origine varia, “meticcio” con percentuale di sangue inglese non superiore al 75%, da comprovarsi con certificazione originale ASSI già UNIRE o libro genealogico estero equiparato;

Atteso che la Commissione Tecnica del “Protocollo per l’erogazione di incentivi per il mantenimento e l’addestramento dei cavalli da Palio” ha evidenziato che il cavallo mezzosangue:
• dal punto di vista morfologico, presenta il baricentro più basso e una robustezza articolare superiore al purosangue inglese, con pastorali più corti e meno cedevoli, qualità che meglio si addicono all’addestramento e alla corsa sul Campo;
• comporta una riduzione del rischio di incidenti dovuto alla sua ridotta velocità assoluta e alla falcata di galoppo più contenuta, qualità che espongono gli arti a minori sollecitazioni;

Ritenuto opportuno specificare, per quanto concerne i dati biometrici, il rispetto dei seguenti parametri minimi indicativi:
• stinco non inferiore a 19 cm: da 150 cm a 156 cm di altezza;
• stinco non inferiore a 19,5 cm: da 156 cm a 163 cm di altezza;

Considerato che le suddette indicazioni sono già state definite dal “Protocollo per l’erogazione di incentivi per il mantenimento e l’addestramento dei cavalli da Palio per l’anno 2012”, approvato con deliberazione della Giunta comunale n. 33 del 25.1.2012;

DISPONE

per i prossimi Palii l’ammissione alla Tratta dei soli cavalli mezzosangue con le caratteristiche esplicitate nella parte dispositiva.

Ordinanza sui farmaci
Rilevato che il proprietario del cavallo al momento della richiesta di iscrizione alla previsita dovrà compilare specifica dichiarazione, accompagnata dalla copia della ricetta veterinaria, dalla quale risultino i trattamenti farmacologici ai quali è stato eventualmente sottoposto l’animale nelle due settimane antecedenti la previsita;

Considerato che tale dichiarazione dovrà essere riconfermata dal proprietario al momento della tratta, con la precisazione che il proprietario dichiarerà alla Commissione Veterinaria eventuali trattamenti terapeutici intervenuti dopo la precedente dichiarazione;

Rilevato che risultano da osservare le prescrizioni di seguito indicate:

1. al momento della prevista tutti i cavalli iscritti regolarmente e presentati alla stessa, dovranno essere scortati da un certificato sanitario attestante l’esito negativo al test di Coggins = Agid Qualitativa per A.I.E., effettuato secondo la normativa vigente;
2. a tutti i cavalli verrà effettuato prelievo ematico. Saranno sottoposti a screening farmacologico ELISA i campioni dei cavalli ritenuti idonei dalla commissione veterinaria, secondo modalità che verranno definite con successivo apposito atto;
3. prima dell’assegnazione dei cavalli alle Contrade quelli prescelti saranno sottoposti a nuovo e secondo prelievo di campione di sangue;
4. i campioni di sangue prelevati in occasione della Tratta saranno campionati e conservati, secondo modalità che verranno definite con successivo apposito atto;

E’ fatto divieto di somministrare ai cavalli sostanze prive di riconosciuta ed accettata finalità terapeutica nella clinica equina. Queste sostanze proibite, e/o loro metaboliti, non devono essere quindi presenti nel corpo dell’animale che partecipa alla previsita ed al Palio.

E’ consentita la somministrazione di sostanze, non appartenenti alla categoria precedente, il cui uso trova giustificazione nella tutela terapeutica del benessere animale esclusivamente al fine di ridurre esiti di patologie minori.

Queste sostanze, benché aventi giustificazione terapeutica, possono potenzialmente influenzare la prestazione dell’animale e non devono essere quindi presenti nel corpo dell’animale al momento della competizione ad eccezione di quelle di cui al successivo paragrafo (Sostanze somministrabili a scopo terapeutico).

Il farmaco deve essere somministrato previa prescrizione veterinaria.

L’ora, la data e le modalità di somministrazione devono essere riportate nella cartella clinica del cavallo nella quale va anche indicata la diagnosi nonché la quantità ed il modo di somministrazione del farmaco, sotto la responsabilità del Capitano.

Sostanze somministrabili a scopo terapeutico:

- Antibiotici (escluso penicillina G-procaina)
- Antiprotozoari
- Antiulcera
- Furosemide
- Fenilbutazone
- Flunixin meglumina
- Antiparassitari (eccetto levamisolo e tetramisolo)
- Sulfamidici
- Mucolitici
- Vitamine

Le sottoelencate sostanze sono somministrabili entro un valore plasmatico soglia:

- Il fenilbutazone può essere somministrato ad una dose che non ecceda 4.4 mg/Kg nelle 24 ore. La somministrazione del farmaco deve essere sospesa 24 ore prima della competizione sia nel caso di somministrazione orale che parenterale. Se la dose è somministrata con il mangime, l’alimento medicato deve essere rimosso almeno 24 ore prima della competizione. Questo dosaggio assicura che le concentrazioni plasmatiche del farmaco siano inferiori al limite di 15 microgrammi/millilitro.

- Il flunixin meglumina può essere somministrato ad una dose che non ecceda 1.1 mg/Kg nelle 24 ore. La somministrazione del farmaco deve essere sospesa 24 ore prima della competizione sia nel caso di somministrazione orale che parenterale. Se la dose è somministrata con il mangime, l’alimento medicato deve essere rimosso almeno 24 ore prima della competizione. Questo dosaggio assicura che le concentrazioni plasmatiche del farmaco siano inferiori al limite di 1 microgrammo/millilitro.

- Nel caso che entrambi i farmaci siano presenti nel sangue la concentrazione di almeno uno dei due non deve eccedere la rispettiva concentrazione traccia nel plasma (2.0 microgrammi/millilitro per il fenilbutazone e 0.2 microgrammi/millilitro per il flunixin).

Ritenuto di adottare al riguardo apposita ordinanza;

Dato atto infine, che la presente ordinanza deve intendersi quale interpretazione del comma 4, dell’art. 57 del Regolamento per il Palio;

Visto il Regolamento per il Palio;

Ritenuto di provvedere in merito;

DISPONE

per i Palii dell’anno 2012 che si proceda con la regolamentazione e l’uso dei farmaci nei cavalli del Palio con le modalità sopra riportate fermo restando il divieto di somministrazione di sostanze prive di finalità terapeutica.

La violazione delle presenti disposizioni sarà punita con i modi e nelle forme di cui al Regolamento del Palio e di cui alle norme contenute nel “Protocollo per l’erogazione di incentivi per il mantenimento e l’addestramento dei cavalli da Palio per l’anno 2012”, approvato con deliberazione della Giunta comunale n. 33 del 25.1.2012.

I cavalli che al momento della previsita presenteranno campioni ematici con la presenza di qualsiasi sostanza non consentita non saranno ammessi alle “Prove di Notte” né, conseguentemente, alla Tratta relativa al rispettivo Palio, senza alcuna possibilità di appello.

La presente ordinanza sarà trasmessa, con referto di consegna, per conoscenza e per gli eventuali adempimenti di competenza alla Polizia Municipale, alla Direzione Cultura e Grandi Eventi, alla U.O. Veterinaria dell’Azienda USL 7, alle Contrade, nonché portata a conoscenza di tutti i proprietari dei cavalli.

sabato 17 marzo 2012

Per la Estrada dalle stelle alle stalle è stato un passo avanti

I tempi dei film e della tv anni '90 sono lontani. Natalia estrada, attrice e sex symbol spagnola di quegli anni, oggi vive nella campagna piemontese. Con il compagno Andrea Mischianti gestisce una fattoria in Piemonte, in mezzo ai cavalli e alle mucche. Stivali, cappello texano e lazo. Con quello, dice "so catturare un vitello, so costruire recinti, vaccinare le bestie, mettergli l'orecchino che le identifica". Una vita lontana da quella dorata delle star. "Stanotte - racconta - mi sono svegliata per dare da mangiare a un vitello appena nato perchè la madre stava male".
A ranch e cavalli, la Estrada racconta di essersi avvicinata una decina di anni fa: "La prima volta fu nel 2002, quando con Claudio Lippi conducevo La sai l'ultima? Una domenica mi portò in campagna da un suo amico e insistette perchè montassi a cavallo. Ci tornai la domenica dopo e poi quella dopo ancora. A un certo punto non ne potei più fare a meno". La televisione e il cinema, dice, non le mancano affatto. Nel 2006 ha conosciuto l'attuale compagno, anche lui appasionato di cavalli, col quale a breve si traferirà in un ranch in nevada, la vera patria dei cowboy. E delle cowgirl come lei.

venerdì 16 marzo 2012

Raduno Haflinger a Castegnato

Per gli appassionati di cavalli di razza haflinger (avelignesi) l'appuntamento domenica 25 marzo è a Castegnato dove si tiene il Suinto raduno organizzato dall'Azienda Agricola e agrituristica Esposto, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell'Associazione Provinciale Allevatori di Brescia. Il ritrovo è alle 8,30 nell'azienda Esposto (via Molino 58), mentre la partenza, dopo il caffè, è alle 9 con una passeggiata in Franciacorta, aperta a tutte le razze di equini. Alle12,30 il rientro con il pranzo a base di prodotti nostrani. Alle 15 la gara attitudinale a sella o ad attacchi cui seguirà una gita in carrozza per le vie di Castegnato. Per l'intera giornata sarà possibile visitare la fattoria didattica dell'Agriturismo, mentre nel pomeriggio sarà allestito un piccolo ristoro anche per quanto vorranno assistere alle gare ed esibizioni.

giovedì 15 marzo 2012

Sicilia Jumping Tour in autunno

 Il Comitato organizzatore del Sicilia Jumping Tour, composto dalla Regione siciliana, assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, e dal Dipartimento Internazionalizzazione Fise (Federazione italiana sport equestre), comunica che gli appuntamenti di quest'anno del circuito internazionale Sicilia Jumping Tour si terranno in autunno.

Nell'isola, per l'occasione, arriveranno cavalieri del salto ad ostacoli provenienti da ogni parte del mondo. ''Si tratta di un'iniziativa di grande rilevanza sportiva - dice l'assessore regionale Daniele Tranchida - che consente di riunire in Sicilia il bel mondo del salto ostacoli internazionale promuovendo al contempo le bellezze e l'ospitalita' della nostra regione e potenziando le presenze turistiche autunnali''.

Per favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici e una maggiore sinergia tra eventi sportivi affini, il Comitato del SJT ha accordato lo spostamento delle proprie date per fare fronte comune con lo storico appuntamento di Coppa degli Assi di Palermo. In questo modo, oltre a garantire i tempi tecnici per un'organizzazione accurata e una promozione diffusa, si potra' assicurare ai cavalieri partecipanti un evento di ancor maggiore rilevanza turistico-sportiva. Le gare del SJT saranno qualificanti per gli Europei 2013.

Secondo le date accordate dalla Federazione Equestre Internazionale, il Sicilia Jumping Tour fara' tappa, dal 28 settembre al 14 ottobre, a Siracusa, Selinunte e Palermo.

lunedì 20 febbraio 2012

Campionato Maremmano di salto ad ostacoli

Ha avuto luogo ieri al Grifondoro di Rio Torto la prima tappa del XXXVI Campionato Maremmano di Salto Ostacoli che ha visto i 79 cavalieri presenti, in sella agli 85 cavalli iscritti, compiere 90 percorsi. Nelle tre categorie di precisione disputate nella mattina – B60, B80 e B90 – sono stati effettuati 21 percorsi netti su 33 partenti. Nella categoria B100 a tempo tabella A si è imposta per precisione e velocità Eleonora Rossi (C.M. Equitazione) su Diomede di Cortevecchia (nessuna penalità agli ostacoli nel tempo di 65,22 secondi), seguita da Silvia Mugnaini (C.I.A.M.) in sella a Burbero (pen. 0, tempo 65,27 sec.). Terzo posto per Francesca Tarsitano (C.I. Poggettini) in sella a Monica (pen. 0, tempo 76,16 sec.). Ancora una formula a tempo tabella A per la categoria B110, che è stata appannaggio del C.I. Il Felciaino, grazie alla prova della sua allieva Noemi Susini su Vanderviz (pen. 0, tempo 62,53 sec.). Secondo posto per Aurora Montecchi (C.I.A.M.) in sella a Queen of Diamonds II (pen. 0, tempo 63,82 sec.), mentre il terzo e quarto posto sono stati conquistati dal C.I. La Serrata, grazie alle prove rispettivamente di Giulio Ciabatti in sella a William La (pen. 0, tempo 68.09 sec.) e Arabella Calabresi su Condros (pen. 0, tempo 70.74 sec.).
Nella C115 speciale a fasi consecutive tabella A solo due binomi hanno avuto accesso alla seconda fase del percorso, dove hanno compiuto entrambi 4 penalità agli ostacoli: ma è stato Fiorenzo Ligonchi Iacobi (C.I. Il Felciaino) in sella a Chablis 8 a effettuare il percorso della seconda fase nel tempo più breve (34,81 sec.), conquistando così il primo posto, seguito da Maria Sole Mazzetti (C.I.A.M.) su Quintetto delle Sementarecce (tempo 50.26 sec.). Al terzo posto si è posizionata Denise Di Chiara (C.M. Equitazione) su Adlanta 5 (penalità 8 in prima fase nel tempo di 58,90 sec.).
Nella C120 a tempo tabella A gli unici percorsi netti sono stati quelli realizzati dalle amazzoni Sarah Rosati (C.I.A.M.) in sella a Floridabella, nel tempo di 72.95 sec., e Virginia Zulian (C.I. La Serrata) su Gattrick (tempo 73.08 sec.), che hanno conquistato rispettivamente il primo e secondo posto della classifica. Terza posizione infine per Matteo Manciati (C.M. Equitazione) in sella a Balbo di Ombraverde (pen. 4, tempo 58.20 sec.).
Nella C130 a tempo tabella A, vittoria ancora per un portacolori del C.I. Felciaino, Francesco Ligonchi Iacobi, che in sella a Contendro ha realizzato l'unico percorso netto della categoria nel tempo di 78.89 sec.. Secondo e terzo posto rispettivamente per Andrzej Pasek (Grifondoro) su Pendokeni Pohamba (pen. 4, tempo 69,61 sec.) e Vildo Tenucci (C.I. La Serrata) in sella a Poseidon della Florida (pen. 7, tempo 93.85 sec.).

lunedì 13 febbraio 2012

Redditometro e cavalli

«Stabilendo che il possesso di cavalli non indica automaticamente una maggiore capacità contributiva, la Commissione Tributaria di Asti ha fissato un precedente importantissimo che fa chiarezza sul ruolo degli animali ai fini del redditometro», lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali che prosegue: «In particolare la Commissione Tributaria sembra avere accolto il punto di vista dell’Enpa e di altre associazioni quando riconosce esplicitamente l’esistenza di un vincolo affettivo tra uomini e cavalli che non può avere rilevanza ai fini dell’imponibilità fiscale.» In altri termini, secondo i giudici il possesso di un equino come animale d’affezione non indica necessariamente una maggiore diponibilità economica da parte del proprietario; diverso, invece, il caso in cui l’animale sia posseduto per essere impiegato in attività sportive che presuppongono ingenti spese di mantenimento, addestramento e trasporto. «Questa sentenza – commenta il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi – è in sintonia con quanto l’Enpa sostiene da anni: che il cavallo è un animale d’affezione, proprio come un gatto o un cane. Mi auguro che il Parlamento ne prenda atto e che, finalmente, come noi proponiamo da anni, riconosca tale status anche a livello legislativo.»

domenica 5 febbraio 2012

Cavalli anticrisi

Giulia ha gli occhi verdi della passione. La passione per i cavalli per i quali ha lasciato un lavoro al ministero, una comoda vita nella Capitale, amici e famigliari per creare un’azienda agricola di oltre 30 ettari in Sabina, nei pressi delle sorgenti del fiume Farfa. Quando si arriva qui si ha l’impressione di essere immersi in un altro universo. Non è solo la bellezza dei luoghi - un mosaico di oliveti, pascoli, boschi e radure dominate da querce secolari - ma l’atmosfera di amore che si respira: l’amore per i cavalli. Il paesaggio è reso vivo dalla presenza di questi splendidi animali, protagonisti delle attività di turismo e fruizione sostenibile della natura tipiche dell’azienda che accoglie anche due collaboratori Sigh del Panjab. "Qualunque persona conosca e frequenti il mio centro non può non essere coinvolto nel mondo degli Akhal tekè, perché di un mondo si tratta", spiega.
giulia bonella 2Giulia Bonella
Lo sguardo di questa giovane donna che per la sua azienda ha rinunciato anche all’amore (il marito non ha resistito alla vita nella natura e l’ha lasciata) si illumina quando parla della razza cavalli in via di estinzione che ha "adottato" a Valle Capore. E sceglie Affaritaliani.it per raccontare la sua esperienza.
Perché è rimasta affascinata dai cavalli Akhal tekè?
"Sono cavalli bellissimi. Li chiamano 'i cavalli celesti': hanno il portamento della testa aggraziato, gli occhi grandi e intelligenti di taglio orientale, orecchie lunghe e molto mobili; collo lungo, portato alto e muscoloso. Gambe slanciate, articolazioni grandi e molto robuste, tendini ben staccati, forti e asciutti. La groppa è leggermente obliqua e muscolosa, la coda è attaccata bassa. La spalla inclinata ben formata. La loro origine è avvolta nella leggenda. Forse non è la razza più antica, ma certamente la stirpe Akhal Tekè è nata centinaia di anni prima di Cristo, probabilmente addirittura nel secondo millennio. Sangue puro, non derivato da alcun altro ceppo, scaturito dalle steppe e dai deserti dell’Asia centrale. Precisamente dal Turkmenistan, dall’oasi di Akhal, dove viveva il popolo dei Tekè, i loro primi allevatori. Gli Akhal Tekè sono famosi per loro legame col padrone, la facilità d’apprendimento, la versatilità e non ultime le qualità guerriere dettate dà un coraggio e una devozione rari. Si narra che il cavallo di Alessandro Magno fosse un Akhal tekè e che, per l’amore e la complicità che il conquistatore macedone aveva instaurato con il suo cavallo, tanto raro quanto coraggioso, fece erigere in Pakistan una tomba in suo onore".
Nonostante questo rischiano l’estinzione?
"Sì, sono tremila in tutto, o poco più, gli Akhal Tekè nel mondo. Con il tempo, la consapevolezza di questa nobile razza si appannò: nella prima metà del secolo scorso due terremoti disastrosi nell’Asia culturale decimarono una razza che non era mai stata molto numerosa. Il rischio diventò la sopravvivenza".
E’ vero che vennero considerati carne da macello?
"Negli anni 50 l’autorità sovietica – allora il Turkmenistan era una repubblica dell’URSS - per promuovere la meccanizzazione dei trasporti e dell’agricoltura, decise che i 'cavalli d’oro' fossero utilizzati come carne da macello".
giulia bonella1Giulia Bonella
Lei ha contribuito a farli conoscere in Italia e a preservarli?
"Sì, insieme all’Associazione Akhal Tekè Italia (di cui è segretaria, ndr) che raccoglie gli appassionati a questi cavalli rari per numero e qualità morfologiche e genetiche, preservo e diffondo la conoscenza della loro unicità nel nostro Paese. La nostra missione è la conservazione e la divulgazione di tali cavalli. Abbiamo uno slancio, una passione e direi quasi la dedizione totalmente volontaria verso questi cavalli coinvolgenti. Risultato che continuiamo a inseguire con tenacia è infine il riconoscimento ufficiale della razza in Italia, passaggio chiave per il successo e il sostegno di cui l’associazione e il cavallo Akhal tekè necessiterebbero e meriterebbero per coraggio e unicità".
Quanti ne possiede e come si chiamano?
"Direttamente dall’Uzbekistan, 6 anni fa sono arrivati qui a Valle Capore due splendidi esemplari. Il viaggio che hanno intrapreso è stato lungo e logorante. La femmina, baio dorata, di nome Mushtari è la sensibilità e l’eleganza fatti cavallo, lo stalloncino, atleta del gruppo ha esordito nelle gare di endurance internazionali. Altra fattrice che spicca per la sua tipicità, Paidà. Temperamento e fiducia nel padrone rare. Il piccolo Miramanto, tre anni e mezzo, figlio di Mushtari e di Muzar, campione europeo riproduttori. Kebelek, la cavalla rosa per il suo manto, la sua grazia e gli abbaglianti occhi azzurri".

lunedì 23 gennaio 2012

Il figlio di Varenne nella guardia di finanza

La scuderia del "Fondo unico giustizia" – ossia dell’Erario - ha un asso nella manica. È Mustang Grif, il figlio del mitico Varenne, il cavallo che nella sua carriera ha vinto ben 53 Gran Premi. È il provento di un’operazione della Guardia di finanza che ha portato al sequestro di 12 cavalli, effettuata ai danni di un imprenditore veneto che frodava il fisco e i suoi dipendenti per investire nella sua unica passione: l’equitazione.

sabato 14 gennaio 2012

Volteggio come ippoterapia

Nel circolo equestre di Spresiano (Treviso) dove Arep Onlus da tre anni svolge attività di ippoterapia con fisioterapisti e psicologa nel segno dell'integrazione tra cavalli, persone disabili e non, viene svolta una pratica sportiva che probabilmente non è molto conosciuta: il volteggio.

La pratica del volteggio è una disciplina equestre che rappresenta in realtà il primo approccio al cavallo da parte dell’uomo. Sin dalla preistoria, infatti, l’uomo cerca di rincorrere e salire “al volo” sul cavallo, mantenendosi in equilibrio. Percorrendo la storia, il volteggio si è evoluto ed affinato sia nell’arte circense che nel rigore della Scuola di Cavalleria di Hannover che prevede il volteggio come attività propedeutica all’approccio con il cavallo.

Oggi la disciplina del volteggio contempla, oltre alla forma ludica e agonistica, anche uno sport riabilitativo per persone diversamente abili. Questa fantastica e spettacolare disciplina consiste in una serie di esercizi atletici ed acrobatici in cui gli atleti si esibiscono sulla schiena del cavallo fino a tre alla volta aiutandosi a salire e mantenendosi in equilibrio. Il cavallo procede in un circolo di circa quindici metri di diametro al passo o al galoppo tenuto alla corda (longia) da una persona posta al centro del circolo (longeur).

La squadra può essere composta da atleti diversamente abili e normodotati ed è così che, attraverso la semplicità del gioco e dello sport, il volteggio offre la possibilità di un’integrazione voluta e rispettata in tutta le sue peculiarità. Inoltre, permette di integrare anche disabilità differenti e coinvolgere per esempio bambini con autismo, che riescono e sentono il bisogno di comunicare per essere aiutati ad esempio a salire a cavallo dal loro compagno di squadra.

Quest’anno presso il Circolo equestre di Spresiano (Treviso) si sono svolti i Campionati Veneti di volteggio che hanno premiato con il Trofeo Challenge la squadra prima classificata composta da diversamente abili. La squadra è guidata dal longeur Nelson Vidoni dell’Asd la Fenice di Verona. Oltre a questi ragazzi Nelson collabora anche con alcuni Ceod proponendo il volteggio come attività ludica anche a persone con disabilità mentale di età media di 40 anni.

Il volteggio è uno sport dunque per tutte le età e per tutti. Consente attraverso il gioco di approcciarsi al mondo del cavallo con la sicurezza ed il coinvolgimento di un gioco di squadra, ed è sicuramente un’opportunità di integrazione da cogliere… al volo!

mercoledì 11 gennaio 2012

La storia del cavallo al British Museum

Quando gli indiani d’America li videro per la prima volta erano convinti di trovarsi di fronte una creatura sacra, che meritava di essere libera e venerata. Da quell’adorazione nacquero i cavalli selvaggi americani, i mustang. Basta questo per raccontare, in sintesi, l’importanza che ha avuto per lo sviluppo della civiltà umana l’allevamento dei cavalli. A celebrare questo rapporto con “l’altro” grande amico dell’uomo è una mostra del British Museum in programma dal 24 maggio al 30 settembre, in concomitanza con i giochi olimpici di Londra 2012.

«Ci sono probabilmente cavalli da qualche parte in ogni galleria del museo, - dice John Curtis, curatore della mostra - dalle sculture assire a quadri di epoca moderna. I cavalli sono familiari e onnipresenti nella storia umana, ma passano per lo più inosservati. Vogliamo mostrare, con questa mostra, la loro importanza nella storia. Il cavallo era un motore dello sviluppo umano e, fino a una generazione fa, parte dell’esperienza quotidiana anche nel cuore di Londra».

Erano tanti i cavalli nelle strade della capitale inglese, come nelle altre città europee, sfoggiate da grandi borghesi come moderne fuoriserie. E anche supporto a qualsiasi lavoro, come utilitarie e furgoni. Un detto diceva che alla fine del ventesimo secolo la città sarebbe stata sepolta da una marea di letame. «Ora se ne sono andati completamente in una volta sola - commenta l’altro curatore Nigel Tallis - Molti abitanti della città non vedranno mai un cavallo per strada, tranne quelli della polizia».

La mostra mette insieme decine di opere, tra cui un carro d’oro in miniatura trainato da quattro cavalli, realizzato circa 2.500 anni fa, parte del tesoro di Oxus, re della Persia. Molti i reperti Assiri, popolo che deve alla scoperta della ruota e alla successiva invenzione del carro da guerra, il segreto della sua espansione territoriale. E come non ricordare la figura del “cavaliere” nell’immaginario collettivo europeo e particolarmente in quello inglese.

I curatori della mostra, inoltre, vogliono che l’esposizione sia vista anche come un omaggio alla più grande allevatrice di cavalli londinese: la regina Elisabetta II.

martedì 10 gennaio 2012

Verso le Olimpiadi 2012

Mancano duecento giorni a Londra 2012 e il movimento olimpico festeggia il centenario dell’ingresso degli sport equestri all’ombra della fiaccola che illumina i Giochi: l’avventura di cavalli e atleti partì a Stoccolma, nel 1012, e da allora non si è mai fermata.
L’anno nuovo è partito così, con questo splendido riferimento a fare da spartiacque. C’è chi ha già il biglietto per le Olimpiadi inglesi in tasca e chi spera di staccarlo presto. Il numero dei partecipanti sarà ufficiale tra poco più di un mese e mezzo, il 1° marzo. Anche l’Italia è in ballo, si sa, per il dressage e per il completo.
In assoluto, si tratterà di un evento due volte straordinario. Per l’importanza assoluta di un’Olimpiade e per la ricorrenza dei cento anni olimpici dell’equitazione. Ci si aspetta molto dalle gare in programma a Greenwich Park e molto si sta lavorando per prepararle al meglio. “Stiamo costruendo un emozionante centesimo anniversario per lo sport equestre alle Olimpiadi – l’impegno-promessa di Catrin Norinder, direttore olimpico per la FEI – Duecento cavalli e altrettanti cavalieri si sfideranno per l'oro individuale e per quello a squadre, per l’argento e per il bronzo nel completo, nel dressage e nel salto ostacoli”.
La cerimonia di apertura dei Giochi della XXX Olimpiade, il 27 luglio, sarà seguita da dodici giorni di competizione equestre e, per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, l'evento finale sarà il Gran Premio di dressage freestyle to music, il 9 agosto.
Intanto, proprio oggi la FEI ha fissato un altro punto fondamentale, scegliendo ufficialmente il tipo di terreno che verrà utilizzato sul campo gara di Greenwich Park tanto per i Giochi quanto per gli eventi equestri delle Paralimpiadi. I test sono stati condotti nei pressi di Preston, nel nord dell’Inghilterra, e hanno permesso di mettere a punto una mescola di sabbia, feltro e fibra. La sperimentazione si è conclusa poco prima di Natale, il 21 dicembre, quando i cavalieri internazionali

lunedì 9 gennaio 2012

A galoppo da Mosca a Parigi

Nel 2012 i cosacchi russi si propongono di effettuare una marcia a cavallo da Mosca a Parigi in occasione del bicentenario della vittoria della Russia nella Guerra Patriottica del 1812. Non sarà una marcia dei vincitori. L’iniziativa è dedicata al ricordo dei guerrieri russi e francesi nonché è destinata a divulgare presso i contemporanei la razza equina del Don.
Attualmente il numero dei cavalli del Don in Russia si è notevolmente ridotto – ci sono circa duecento contro sessantamila che erano disponibili nelle truppe dell’ataman Platov, c’è anche un problema di trovare agili cavalcatori. Per questo motivo i preparativi per la marcia “Mosca-Parigi” erano stati avviati quasi ad un anno dalla partenza,- ha detto Alexandr Bukovsky, uno degli organizzatori del progetto, presidente del Fondo pubblico di beneficenza pan russo per la rinascita dei valori “Patrimonio della Russia”:

Un principio di base della selezione dei partecipanti è, sicuramente, la capacità di maneggiare i cavalli. Per superare il percorso tracciato occorre essere agili cavalcatore. Penso che la marcia durerà circa due-tre mesi. Vogliamo avvicinarci al massimo alla storia e superare la maggiore parte del percorso proprio a cavallo.
Secondo le previsioni il percorso dei cosacchi passerà per il territorio di Russia, Bielorussia, Polonia, Lituania, Germania e Francia. Per il momento tutti i paesi interessati dall’iniziativa, fatto salvo per la Polonia, hanno già approvato il progetto e sono disponibili a fornire ogni assistenza ai suoi organizzatori.

domenica 8 gennaio 2012

Da ippodromi a centri di ippoterapia

Questa la proposta che lancia l’aversano Luciano Gentile, vicepresidente dell’Associazione nazionale italiana di riabilitazione equestre (Anire) attraverso agenziaimpress.it.


Nata nel 1980 l’Anire, che ha sede a Milano, da sempre si propone di rieducare e riabilitare i portatori di handicaps fisici e mentale mediante l'impiego del cavallo e di promuovere la pratica equestre a scopo ricreativo e sportivo, promuovere la ricerca scientifica nel settore, promuovere l'organizzazione e la diffusione della riabilitazione equestre in Italia, formare operatori specializzati nella terapia che usa come mezzo il cavallo.


Prendendo avvio dalla ipotizzata chiusura di alcuni ippodromi italiani per le ricadute che avranno su di essi i tagli imposti dal decreto “Salva Italia” Gentile lancia l’idea di riconvertire quelli destinati a chiudere trasformandoli in strutture d’eccellenza per ippoterapia. “Sarebbe – dice il vicepresidente dell’Anire, che è medico di professione – una gestione a costo zero attraverso l’impiego di strutture e animali già esistenti e la ricollocazione del personale da trasformare in addetti specializzati nel percorso sanitario riabilitativo con l’impiego del cavallo”.


Una soluzione che Gentile propone da anni, data l’importanza che ha l’ippoterapia per il recupero di disabili, tossicodipendenti ed ex carcerati, attraverso una apposita associazione nata nel 1986 e riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica. Una soluzione sostenuta da ben 12 proposte di disegni di legge, purtroppo fermi al parlamento, presentati per avviare una collaborazione dell’Anire con l’Unire (Unione per l'incremento delle razze equine, ente morale costituito presso il ministero dell'Agricoltura e delle Foreste).


“La nostra attività è riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità e dal ministero del lavoro – ricorda il medico – e oggi possiamo contare su 150 centri autogestiti nei quali l’ippoterapia da speranza ai malati e a chi cerca un’opportunità di riscatto in questa società”. Il mio – continua Gentile – è un vero e proprio appello al Ministro dell’Agricoltura perché abbiamo un grande bisogno di dare impulso all’ippoterapia avviando una fattiva collaborazione con i proprietari degli ippodromi per trasformarli in centri d’eccellenza per il trattamento e il recupero di pazienti affetti da malattie che, come ormai è ampiamente dimostrato, ottengono risultati eccezionali con questo tipo di cura”. “Sarebbe – conclude Gentile – un modo fantastico per far sopravvivere gli ippodromi destinati a chiudere i battenti”.

venerdì 6 gennaio 2012

La filosofia degli Horse Angels

Gli Angeli dei cavalli, in gran parte di sesso femminile, proprio come le affascinanti protagoniste del famoso telefilm degli anni ‘80, si occupano di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, non solo la cerchia di chi pratica sport equestri, sul mondo degli equini a 360°. Gentili sì, ma determinate a far valere i diritti degli animali, in particolare ad assicurare la certezza di un futuro a tutti, anche quelli non perfettamente sani, anziani, scartati dai circuiti agonistici perché infortunati o non “performanti”. Per Horse Angels non ci sono cavalli inutili e dunque, fra gli obiettivi primari dei volontari attivisti c’è quello di trovare in tutta Italia adottanti e ri-collocazioni, sicure e definitive. Nella nostra provincia sinora sono solo due i cavalli che hanno trovato casa. Per loro sono in corso le procedure di controllo post-affido. Horse Angels controlla e segue i potenziali adottanti, prima, durante e dopo l’accoglienza dei cavalli.

“Per essere idonei al programma di adozione, un cavallo è per sempre, altro che un diamante – spiega Francesca Pisati - bisogna avere determinati pre-requisiti, accettare le condizioni esposte nel regolare contratto di adozione che va sottoscritto, dopo aver inoltrato la domanda di idoneità. È tutto scaricabile dal nostro sito www.horse-angels.it . Il nostro unico obiettivo è la tutela dei cavalli, spesso, ma non sempre, provenienti da situazioni di trascuratezza o abbandono. Chi adotta dunque deve prima di tutto sapere che non lo fa per avere un cavallo gratis, né perfetto, né per trarne in alcun modo reddito, ma assumendosene responsabilità per tutta la vita, regalandogli finalmente la certezza di un futuro che non sia il macello. Ma con la giusta consapevolezza e preparazione, soprattutto chi ha la possibilità di tenere il proprio cavallo a casa, in campagna, sappia che i costi sono davvero accessibili e soprattutto chi ha bambini potrà contare su un educatore alla calma e gentilezza straordinario: il cavallo!”.

martedì 3 gennaio 2012

La fine di Ippodromi e cavalli

Salvate i cavalli dal macello. E con essi salvate le maestranze che lavorano nel settore ippico. Appello lanciato da un settore – quello del mondo delle corse equine – che è in profonda crisi. Non ci sono più scommettitori, manca il pubblico, i gran premi costano troppo così come mantenere i cavalli. Insomma è una catastrofe senza precedenti.
E c’è un rischio fondato: animali venduti – magari all’estero – per alimentare il mercato delle corse clandestine dove non si guarda per il sottile se il cavallo è o meno dopato. Alimentare quindi la malavita organizzata che nel settore è sempre in agguato e pronta a sostituire le corse normali con quelle truccate.
In conclusione oltre a numerosi posti di lavoro ci sono migliaia di cavalli a rischio macellazione. La legge, per altro, impone che non si possa utilizzare a scopo alimentare la carne di cavalli provenienti dagli ippodromi. Dunque l’ipotesi è quella che le povere bestie finiscano in macelli abusivi.