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venerdì 26 agosto 2011

L'acquisto del cavallo

La gestione di un cavallo non è da prendere sotto gamba. Ci sono regole ben precise da seguire sia da terra che in sella.
In aggiunta a tutto il lavoro che comporta la stabulazione e il benessere del cavallo (occuparsi del box, del paddock, alimentazione, grooming, eccetera), si deve tener conto del lavoro da svolgere in sella: deve essere regolare, intelligente, adatto alle capacità del cavallo e del cavaliere, corretto, progressivo.
Ricordiamoci che ogni volta che ci rapportiamo con un cavallo stiamo facendo, volenti o nolenti, dell'addestramento. Ogni nostro gesto dovrà essere preciso e coerente, pena la confusione e/o la maleducazione del cavallo.
Bisogna ricordarsi che un cavallo vive anche fino a 30 anni. Si è davvero convinti di volersi impegnare su un periodo così lungo?
All'inizio il puledro non potrà essere montato e dovrà stare al prato con altri cavalli in modo da sviluppare mente e corpo nella maniera più naturale ed equilibrata possibile. Si saprà aspettare? Si è disposti a spendere per un animale che non si potrà “usare”?
Poi viene la doma.. ed in questa fase delicata dovrà essere seguito da un vero esperto del settore, che naturalmente comporterà un onere finanziario non indifferente.
Quando il cavallo è giovane, il cavaliere deve essere esperto per poterlo portare avanti nell'addestramento correttamente. Si possiede l'esperienza necessaria?
E quando il cavallo sarà vecchio? Sarà dovere del proprio cavaliere garantirgli una vecchiaia serena in compagnia dei propri simili.
Tutte cose da valutare e che devono avere un peso non indifferente nella decisione d'acquisto.

Non è assolutamente da sottovalutare l'onere economico. Spesso ci si spaventa di fronte alla spesa iniziale dell'acquisto, e si tende a sottovalutare gli altri costi: oltre al prezzo del cavallo, ci saranno da acquistare tutta una serie di attrezzature atte alla sua gestione (spazzole, coperte, eccetera) e al lavoro a cui si sottoporrà l'animale (fascione, sella, sottosella, capezza, testiera, imboccatura, vestiti per il cavaliere, eccetera).
Un cavallo comporta inoltre dei costi fissi mensili (stabulazione, alimentazione), delle spese periodiche (vaccinazioni, sverminazioni, mascalcia, controlli veterinari annuali, dentista) e soprattutto delle spese eccezionali, che non si possono prevedere. Questi ultimi costi possono incidere pesantemente sul conto personale. Una sella che si rompe difficilmente potrà essere sostituita con pochi euro, un intervento veterinario comporta dei costi ingenti.. sempre che non si debba provvedere con interventi ambulatoriali... che portano la cifra a lievitare in maniera impressionante.
Purtroppo sono cose da tener conto quando si ha a che fare con questi animali, così forti da un lato, ma così delicati dall'altro...

Un pensiero particolare va a quegli appassionati che frequentano ancora la scuola... e ai loro genitori.
Capisco la passione fremente che spinge a desiderare un cavallo con tutta la forza che si ha in corpo... Ma un cavallo presuppone che gli sia dedicato molto tempo... e molti soldi, che andranno ad incidere sul budget famigliare.
Una cosa da non sottovalutare in questi casi è il futuro. Se si ha intenzione di lasciare la città per andare a studiare all'università, chi si occuperà del cavallo? E se si trovasse un lavoro precario che garantisce solo uno stipendio minimo, oppure se il tempo lasciato dall'attività lavorativa fosse troppo poco? Che ne sarà del cavallo in questi casi? Lo si vende con leggerezza? Lo si abbandona in scuderia?
Consiglio di lasciar perdere la fretta e di aspettare qualche anno, in modo da avere più chiara la situazione futura.
Intanto si può sfruttare al meglio questo periodo per acquisire conoscenze prendendo lezioni, leggendo libri, partecipando a corsi... In questo modo se si dovesse decidere per l'acquisto, questo bagaglio di esperienze ci aiuterà a migliorare la nostra convivenza con questo splendido animale.


giovedì 25 agosto 2011

Il tarlo dello zoccolo

E’ una micosi che colpisce la parte cornea dello zoccolo e ne causa lo sfarinamento. Il tarlo si nota in modo evidente durante la ferratura e se viene trascurato può salire verso la corona, causando dolore e quindi zoppia. Essendo un fungo che vive in assenza di ossingeno il maniscalco praticherà, in corrispondenza della zona infetta, dei fori nella muraglia in cui sarà possibile mettere il medicamento (verrà trattata giornalmente con un antimicotico come la fucsina fenica o ancora meglio con soluzioni di acido picrico in alcool). Per ridurre il rischio dell’insorgere di questo problema è opportuna una corretta pulizia del box.
Come ulteriore PREVENZIONE PER TUTTI I CAVALLI è molto utile immergere mensilmente i piedi del cavallo in acqua e amuchina per una durata di 2-5 min. Questa è una buona abitudine che protegge lo zoccolo e previene moltiplici patologie del piede.


mercoledì 24 agosto 2011

Cura e alimentazione del cavallo

Per chiunque possegga e gestisca un cavallo, la valutazione dello stato di salute è un fattore prima di tutto intuitivo che scaturisce dal riscontro familiare di certi atteggiamenti. Il cavallo in salute si presenta normalmente reattivo ed attento, qualità dettate dal suo stato di “predato”. Qualsiasi alterazione del suo normale comportamento ci deve indurre in allarme e magari contattare il nostro veterinario di fiducia per avere rassicurazioni sullo stato di salute del soggetto. Normalmente il cavallo da grande erbivoro, passa la maggior parte del tempo pascolando, mangiando o cercando fili di fieno o paglia nella lettiera. Solo poche ore della giornata sono dedicate al riposo totale. Contrariamente alle esigenze di scuderia, il cavallo in natura preferisce consumare poche quantità di cibo per volta e molto frequentemente, ciò in relazione alla sua condizione di erbivoro monogastrico. Un buon programma alimentare presuppone la conoscenza dei fabbisogni nutrizionali e delle caratteristiche degli alimenti, la conoscenza della fisiologia digestiva del cavallo e un costante monitoraggio mediante l’uso di razionamenti bilanciati. E’ altresì importante aver chiara la funzione delle singole sostanze necessarie all’animale, gli alimenti in cui sono presenti e in che percentuale, in modo da fornirne la giusta quantità. Per assicurare al cavallo il migliore stato di benessere si deve prestare la massima attenzione all’ambiente in cui viene allevato, al lavoro cui è sottoposto e naturalmente alla sua alimentazione. Infatti, tutte le conoscenze scientifiche evidenziano la positiva correlazione che si riscontra nel cavallo tra corretta alimentazione e prevenzione delle patologie, miglioramento delle performance, capacità riproduttiva, lunghezza della vita. Ecco perché il primo obbiettivo è quello di contribuire al benessere del cavallo, con alimenti formulati con il meglio della natura ed il massimo della scienza. Infatti siamo consapevoli che la performance sportiva può migliorare con il metodo più naturale che esiste: una buona attività fisica abbinata ad un apporto nutritivo corretto.

Le sostanze nutritive
Gli elementi nutritivi necessari all’organismo sono catalogabili in tre grosse categorie in base alla funzione principale che sono chiamati a svolgere nell’ambito del metabolismo animale: proteine, che hanno funzione plastica, cioè di ‘costruzione’ del corpo, e sono contenute principalmente in foraggi e semi di leguminose, in farine animali e di estrazione. Il valore biologico di una proteina dipende dalla sua composizione in amminoacidi essenziali ed esprime il suo ‘rendimento’ (rapporto percentuale fra l’azoto trattenuto dall’organismo animale e l’azoto effettivamente assorbito). Le carenze proteiche negli adulti possono verificare perdite di peso, opacità del mantello, diminuzione della crescita dello zoccolo e calo della fertilità. Glucidi e lipidi, a funzione principalmente energetica, fornendo appunto pronta energia per tutti i processi vitali, e sono contenuti in foraggi di graminacee, semi di cereali, grassi animali e vegetali, farine di estrazione. I lipidi hanno una grande importanza nelle strutture cellulari ed esplicano una notevole funzione energetica; il loro apporto energetico ha un rendimento alto più del doppio di quello dato dai glucidi. Le loro funzioni biologiche poi sono svariate, sia come lipidi in sé che associati a glucidi, proteine o altre molecole. I carboidrati, o glucidi, sono le biomolecole più abbondanti sulla terra (cereali e foraggi). Assorbiti dall’intestino, gli zuccheri raggiungono il fegato e qui sono trasformati in glucosio, che viene utilizzato immediatamente dalle cellule o immagazzinato sottoforma di glicogeno. Il glicogeno, in seguito a stimoli ormonali, libera il glucosio in circolo in modo da mantenere costante la glicemia. Il glucosio costituisce il ‘carburante’ essenziale di tutte le cellule e il carburante esclusivo delle cellule cerebrali. Se l’alimentazione è troppo ricca in zuccheri, questi possono essere trasformati in grassi e, come tali, immagazzinati. Minerali e vitamine, che hanno funzione regolatrice verso tutte le reazioni metaboliche dell’organismo. Ognuno di questi elementi, però, ricopre ben più di un ruolo: nessuno di loro infatti svolge una sola tipologia di funzioni biologiche, bensì tutti vanno a comporre tasselli indispensabili l’uno alle funzioni dell’altro. Le vitamine, come pure macroelementi e microelementi di origine minerale, costituiscono degli elementi nutritivi a tutti gli effetti, andando a condizionare i più svariati processi metabolici. Di questi elementi è poi importantissimo conoscerne gli esatti fabbisogni (sono effettivamente minime le quantità necessarie), poiché la carenza o l’eccesso di uno solo di questi elementi è in grado di arrecare danni di una certa entità. La base della alimentazione per il cavallo è rappresentata dal foraggio al quale vanno aggiunti i concentrati, rappresentati da mangimi preferibilmente composti, bilanciati ed integrati. Occorre quindi fornire al cavallo il giusto contenuto di fibra nella razione in modo tale da mantenere il più possibile inalterate le sue funzioni organiche di erbivoro e per tenere impegnata molta parte del suo tempo al pasto, fondamentale per il suo equilibrio psichico e per il fisiologico svolgersi della digestione, ricordando che una masticazione fine e prolungata porta alla secrezione di importanti enzimi digestivi e l’innesco dei riflessi di motilità gastrointestinale. I cereali non dovrebbero essere utilizzati tal quali ma nobilitati con trattamenti tecnologici, quali la schiacciatura, fioccatura ed estrusione (compressione e vapore ad elevate temperature), che li rendono altamente digeribili e facilmente assimilabili. Questi processi tecnologici di cottura provocano una pre-digestione dell’amido contenuto nei cereali, cioè la sua scissione in zuccheri semplici (mono-disaccaridi) che sono così più facilmente attaccabili dagli enzimi dell’apparato digerente. Il pellet è oltremodo importante poiché permette di integrare e bilanciare la razione con aggiunta di oligoelementi e vitamine che sono assolutamente importanti poiché migliorano le performance sportive e riproduttive del cavallo, potenziano i processi antinfiammatori e stimolano l’immunità (l’autoimmunità). Il cavallo è un atleta e per produrre massimi risultati deve essere nutrito e allenato in modo appropriato. I soggetti che fanno agonismo hanno necessità di energia elevata che sostenga l’organismo nei momenti in cui è chiamato a compiere sforzi di grande intensità e durata. I fabbisogni dell’attività fisica sono legati all’aumento di richieste dei muscoli scheletrici e degli apparati cardio-circolatorio e respiratorio, che richiedono energia di pronto utilizzo, al fine di permettere al cavallo di dare il meglio di sé. Sostenere lo sforzo del cavallo e ottenere ottime performance richiede anche presenza di proteine digeribili e di acidi grassi omega 3, al fine di aumentare il rendimento atletico e favorire la circolazione e la funzionalità cardiaca. Il contributo delle principali fonti energetiche alimentari (grassi e carboidrati) al metabolismo dell’esercizio fisico dipende, infatti, da fattori quali l’intensità e la durata dell’esercizio, il tipo di alimentazione somministrata i giorni precedenti la competizione, nonché lo stato di allenamento fisico del soggetto. E’ importante ricordare, a questo proposito, che l’alimentazione sembra modificare la concentrazione di glicogeno muscolare. Ecco perché l’alimentazione del cavallo deve necessariamente armonizzarsi con gli obiettivi dell’allenamento: il condizionamento a una prestazione di media intensità ma prolungata nel tempo (tipo resistenza) deve determinare una variazione metabolica verso un maggiore consumo di lipidi durante lo sforzo, allo scopo di risparmiare il più possibile il glicogeno, migliorando in tal modo la resistenza alla fatica. A questo riguardo, onde evitare al cavallo atleta le negative conseguenze di un accumulo di acido lattico nei tessuti muscolari a seguito di uno sforzo molto intenso, è consigliabile evitare assolutamente di somministrare zuccheri ‘rapidi’ prima di una gara, in quanto potrebbero provocare un’iperglicemia secondaria, pregiudicando così le prestazioni sportive dei soggetti. La distribuzione della razione è di importanza fondamentale nell’ottimizzazione del piano alimentare. Per le sue caratteristiche anatomo-fisiologiche, il cavallo dovrebbe mangiare molto poco ma spesso. Il fieno va somministrato sempre prima del concentrato per ottenere una migliore digeribilità della razione ed evitare problemi patologici che possono riguardare non solo il digerente del cavallo ma anche i suoi piedi. Una regola fondamentale è quella di non eccedere mai con i concentrati, siano essi semplici cereali o mangimi composti e bilanciati. Gli apporti alimentari vanno stimati sulla base delle conoscenze dei fabbisogni del cavallo che si calcolano in base ai parametri zootecnici ed al tipo di lavoro a cui è sottoposto.

lunedì 22 agosto 2011

Shutterfly si è ritirato dallo sport.




Shutterfly, uno dei migliori saltatori del mondo, due volte campione della Coppa del Mondo e campione europeo 2007 , dopo averci regalato tantissime emozioni, e' andato in pensione Il Binomio Shutterfly - Meredith Michaels-Beerbaum ,ha vinto, la somma strabiliante di circa 3,5 milioni di €.

sabato 20 agosto 2011

Cavallo arabo

Originario dell'Arabia Saudita. Il cavallo Arabo é una delle razze più antiche: la sua origine risale a 3000 a.C. Già nel VI secolo d.C. i beduini praticavano l'allevamento selettivo accoppiando esemplari secondo criteri di selezione validi ancora oggi. Poiché le tribù beduine erano numerose e ognuna selezionava i propri cavalli con con propri criteri, si formarono inizialmente sette tipologie principali, che successivamente si ridussero alle tre che ancora oggi conosciamo:
- l'arabo bebuino (assil) rappresenta il tipo originario e si divide a sua volta in tre sottotipi: kuhailan, resistente e potente; siglavy, bello ed elegante; muniqi, leggero e velocissimo.
- l'arabo di pura razza è il discendente dei tre tipi appena citati incrociati tra loro, ed è quello che noi conosciamo come arabo (diffuso in tutto il mondo).
- la razza araba comprende cavalli di sangue orientale che, pur rispettando per morfologia e carattere il tipo arabo, hanno nel loro albero genealogico parentele con il berbero, con l'arabo persiano e con il siriano.
E' stato impiegato per creare o migliorare altre razze in ogni angolo della terra, primo fra tutte il Purosangue Inglese.

Caratteri morfologici

Tipo: mesomorfo.
Cavallo nobile e bello, dai movimenti armonici e corretti
Grigio, baio, sauro, morello e roano (più raro).
Altezza al garrese: dai cm 145 ai cm 160; in alcuni casi scende al di sotto del limite minimo.
Peso: 350 - 450 kg.
Pelle sottile ed elastica, ricoperta da peli corti e lucenti.
Il piede è piccolo e durissimo; gli appiombi sono perfetti.
Nevrile, sobrio e poco esigente.
Veloce, leale e coraggioso, in passato il cavallo ideale per l'esercito.
Ideale per le gare di resistenza e per il trekking; spesso utilizzato come tiro rapido.

mercoledì 10 agosto 2011

Global Champions Tour a Valkenswaard

Grande attesa per l'internazionale cinque stelle in previsione a Valkenswaard, in Olanda, dal 12 al 14 agosto, soprattutto per l'ottava tappa del prestigioso circuito del Global Champions Tour.
Il CSI di Valkenswaard è sicuramente uno degli appuntamenti più importanti non solo per i cavalieri olandesi, ma anche per tutti i più grandi nomi dell'equitazione mondiale: è giunto infatti quest'anno alla sua diciottesima edizione che si preannuncia ricca di emozioni e spettacolo sia dentro che fuori dai campi gara. All'interno perché la ranking attuale del GCT vede i primi tre in classifica raggruppati in meno di dieci punti: si tratta di Edwina Alexander, al comando con 195 punti, seguita da Ludger Beerbaum con 186.50 e da Luciana Diniz con 186. Ciò renderà sicuramente la competizione altamente spettacolare: per chi è dietro sarà necessario essere molto preciso e al contempo veloce se vuole, non solo, mantenere la posizione conquistata in classifica, ma soprattutto se il desiderio è quello di guadagnarne qualcuna e magari portarsi in vetta; per chi è in testa l'attenzione deve essere ancora maggiore e gli errori devono essere limitati se non evitati del tutto. Vedremo quindi come andranno le cose sabato 13 agosto, data prevista per la tappa del Global Champions Tour. 

lunedì 1 agosto 2011

L'alimentazione del cavallo

Normalmente il cavallo mangia due o tre volte al giorno: mattina e sera o mattina, ora di pranzo e sera. Il fieno si da un’ora prima del mangime in modo tale che il cavallo lo mangi prima con più appetito e poi mangi con più calma il mangime, le dosi di quest’ultimo sono variabili: da 3 chili al giorno per cavalli di stazza piccola che lavorano poco ad anche 8 chili al giorno per cavalli di grande corporatura e che svolgono lavoro intensivo, naturalmente la quantità di mangime deve essere distribuita ugualmente tra i pasti del giorno e nel caso in cui il cavallo si alimenti abbondantemente perché svolge un lavoro intensivo, è bene fare tre pasti al giorno per prevenire l’insorgere di eventuali coliche. E’ sconsigliabile cambiare mangime perché il cavallo, dovendo mutare le sue abitudini digestive, potrebbe incorrere in una colica, dunque, qualora sia necessario, introdurre il nuovo mangime miscelato con il precedente in maniera graduale e seguire le indicazioni del proprio veterinario a riguardo.
Durante il periodo estivo, nelle zone in cui le temperature sono alte è necessario introdurre nell’alimentazione del cavallo degli integratori salini allo scopo di far recuperare tutti quei sali minerali persi dall’animale con il sudore durante il lavoro. Secondo le esigenze, inoltre, si può pensare alla somministrazione di integratori di altro tipo per cavalli che svolgono attività molto estenuanti, ma in questo caso sarà necessario rivolgersi al proprio veterinario per non incorrere in errori.
E’ evidente che per quanto riguarda l’alimentazione non ci sono regole precise: dipende tutto da stazza del cavallo, dal lavoro che svolge e dalla stagione in cui si ci trova, dunque può essere saggio affidarsi ai consigli del veterinario fino al momento in cui non si trovi una dieta che permetta al nostro cavallo di rimanere sempre in forma.