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domenica 8 marzo 2015

La preghiera del cavallo

A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera:
Dammi spesso da mangiare e da bere; 
e, quando la mia giornata di lavoro è finita,
provvedimi una lettiera asciutta e pulita
ed una stalla abbastanza larga perché io possa giacere comodamente.
Ogni giorno controlla i miei piedi
e governami con una spugna bagnata.
Quando rifiuto il cibo, guardami i denti; 
può darsi che un'ulcera m'impedisca di mangiare.
Siccome non posso dirti quando ho sete,
fammi bere spesso acqua fresca e pulita, 
anche durante il lavoro; 
ciò mi eviterà la colica ed altre malattie.
Parlami: 
la tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini.
Accarezzami sovente 
perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.
Non tirare la mia testa in alto col filetto, 
cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca
e mi impedisce di sviluppare tutte le mie forze
e di salvarmi dalle cadute.
Non tagliarmi la coda, 
privandomi così della migliore mia difesa 
contro le mosche ed i tafani che mi tormentano.
Non dare strappate alle redini,
e nelle salite non mi frustare. Non darmi calci,
non battermi quando non capisco quello che vuoi, 
ma fa che io possa intenderti.
Se mi rifiuto, 
assicurati che il morso ed i finimenti non siano fuori posto
e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi dà dolore.
Se mi adombro, 
non percuotermi, ma pensa che ciò può dipendere
dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene,
o da difetto della mia vista.
Non obbligarmi a trascinare un peso superiore
alle mie forze, né a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. 
Quando cado abbi pazienza ed aiutami, 
che io faccio del mio meglio per mantenermi in piedi; 
e se inciampo, considera che ciò non dipese da colpa mia,
e non aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo
il dolore delle tue frustate, che aumentano
la mia paura e mi rendono nervoso.
Cerca di ripararmi dal sole. 
E quando fa freddo mettimi una coperta addosso, 
non quando lavoro, ma quando sto fermo.
Ed infine, mio buon padrone, 
quando la vecchiaia mi rende inutile, 
non condannarmi a morire di stenti e di dolore
sotto la sferza di un crudele; 
ma toglimi tu stesso la vita, senza farmi soffrire:
e ne avrai merito.

sabato 7 marzo 2015

Principi di tutela e di gestione degli equidi

Al salone d’onore del CONI è stato presentato venerdì 6 marzo, da CONI,Ministero della SaluteComitato Paralimpico Italiano e dalla Federazione Italiana Sport Equestri, il progetto “Principi di tutela e di gestione degli equidi”. Una pubblicazione che trova nel titolo stesso la sua ragion d’essere e la sua spiegazione: il cavallo è un essere vivente e senziente e come tale ha diritto ad avere l’identico trattamento che deve essere riservato all’essere umano. 

Del quale tra l’altro è da sempre compagno di vita, avventura, lavoro e sport. Una guida semplice che parte dalla cultura e dalla conoscenza del cavallo, delle sue abitudini, delle sue necessità e dallo studio delcorretto rapporto tra uomo ed animale

In queste direzioni sono andati tutti gli interventi dei relatori del convegno che ha introdotto il progetto. A cominciare da quello del presidente del CONI, Giovanni Malagò: "Io non vado a cavallo e non ho un interesse specifico per l’equitazione più che per un’altra disciplina. Il cavallo però è un animale che mi piace e mi affascina. Trovo che certe regole non andrebbero neanche scritte, che certi comportamenti non andrebbero nemmeno codificati: è evidente che un cavallo vada trattato con rispetto e dignità come un essere umano. Ma se serve a creare una cultura dei rapporti tra uomo ed animale, ben venga questa pubblicazione e noi saremo sempre in prima fila nel combattere fenomeni di malcostume o di violenza”.

"Quello equestre è l'unico sport che utilizza oltre all'atleta anche un'altra figura vivente che è quella del cavallo” sono state le parole del presidente di CONI Servizi, Franco ChimentiLuca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano ha sottolineato come il cavallo sia: “Un animale che rapisce e che va preso in considerazione in assoluto così come un essere umano. Molti dei nostri atleti passano per la riabilitazione con l'ippoterapia. Un aspetto che mostra ancor più questo percorso virtuoso, non solo per l'integrazione uomo-cavallo, ma anche culturale che noi dobbiamo favorire e sostenere nel nostro paese". 

Per chiudere, il commissario straordinario della Fise, Giafranco Ravà, che ha commentato: "In questo manuale vengono raccolti tutti gli indirizzi più attuali della Federazione internazionale e del CIO per una migliore gestione del rapporto con l'animale”.