Natale Chiaudani nasce a Tortona, provincia di Alessandria, il 13 settembre 1960. La sua famiglia non vive di cavalli, non segue i concorsi ippici, non è appassionata in modo particolare di equitazione. Anche se, come racconta il cavaliere azzurro targato Snai.
Poi, a 15 anni, la folgorazione. Natale racconta con piacere un giorno di ottobre del 1975. Un ricordo così forte da non poter dimenticare nulla: “Il professore di ginnastica di mio fratello Diego, il signor Ferrari, aprì una scuola di equitazione a Castelnuovo Scrigna, a 10 chilometri da Tortona. Mio fratello voleva andare, mia madre disse perché no. Di sport ne avevamo fatto tanto, provammo anche questo. Andai anch’io. Era una splendida giornata di sole. Salii in sella a Grillo, un magnifico lipizzano grigio. Appena su, il mio mondo ebbe senso. Capii tutto, capii che ero al mio posto. In un attimo ero sereno, come se fossi sempre stato in sella. Amavo Grillo dal primo istante. Lui lo capì. Dopo pochissimo eravamo già al galoppo. Non sarei mai più stato lontano un giorno da un cavallo”.
A 18 anni, preso il diploma in agraria e compreso che il lavoro da fare non era il veterinario ma il cavaliere, Natale va a Torino, a lavorare al centro di allevamento La Perla. Giusto 4 mesi, quelli che precedettero la partenza per il servizio militare. Ovviamente: corso di allievi ufficiali dell’esercito alla Scuola militare di equitazione a Montelibretti, a due passi da Roma, dove c’era il mitico colonnello Piero D’Inzeo. Natale. “C’era da passare un esame, c’era D’Inzeo. All’epoca l’equitazione, il salto ostacoli in particolare, in Italia era una cosa grande, i D’Inzeo erano dei miti, erano la storia, erano tutto. Non mi sembrava vero di avere un D’Inzeo fra i miei maestri”.
Il sottotenente Chiaudani resterà tre anni a Montelibretti. Poi arriva la svolta: è il 1981. Natale cade in una corsa, a Tor di Quinto. Si rompe una spalla e va in licenza di convalescenza. Torna e Piero D’I nzeo non c’è più. E’ in pensione. “Capii che era il caso di provare a fare da solo. Ho iniziato così. E’ andata bene. A 48 anni sono ancora qui”.
Natale Chiaudani lascia Montelibretti, crea un gruppo di lavoro, si affida ad amici che gli permettono di montare cavalli di qualità, ma soprattutto crea da se campioni, crescendoli e facendo strada assieme a loro. A differenza di tanti cavalieri di punta, nella sua carriera ha pochi sponsor, ma tanta qualità nel quotidiano. E i risultati arrivano. Innumerevoli i compagni di viaggio, tante emozioni in giro per il mondo. Arriva la maglia azzurra, la partecipazione all’Olimpiade di Atene nel 1996, insieme a Rheingold de Luyne, col quale chiude 39° a titolo individuale e nono a squadre. Poi l’altra compagna più brillante: Hariane d’Authieux. Con lei è terzo agli assoluti del 2005 e secondo nel 2006 sempre ai Pratoni. E c’è anche un oro e due argenti ai Giochi del Mediterraneo: a Bari 1997 con Rheingold è secondo a titolo individuale e a squadre, ad Almeria 2005 è oro a squadre con Hariane. In oltre 30 anni di concorsi, da quelli giovanili in poi, tante le vittorie.
a me piace un sacco natale Chiaudani perkè mi assomiglia molto, anke io ho avuto il mio colpo di fulmine x i cavalli quando ero piccola, solo ke io sono stata un pò + precoce, io avevo il sedere su un cavallo già a 6 mesi XDXDXDXDXDXD cmq
RispondiEliminaI LOVE
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