Passaporti non conformi, compilati in maniera incompleta fino alla
non corrispondenza con il cavallo indicato. Poi l’assenza di microchip,
carenze strutturali e di natura igienico sanitaria, oltre che sul
benessere degli animali. Queste le principali rilevanze registrate dal
Ministero della Salute nel corso degli atti ispettivi compiuti nel 2011 e
2012 nelle strutture autorizzate del nostro paese, alla macellazione
degli equini.
Lo ha precisato in una nota del 28 maggio scorso lo stesso Ministero
tramite il Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, Direzione
Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione. La nota,
riportante ad oggetto “problematiche inerenti la macellazione degli equidi”
è indirizzata alle autorità sanitarie locali di Regioni e province
autonome. Sebbene non sia espressamente indicato, è possibile intuire
come nei macelli italiani possono essere stati macellati cavalli non
destinati all’alimentazione umana. L’esecuzione dei compiti ispettivi al
macello, è infatti attribuita al veterinario ufficiale il quale,
sottolinea il Ministero, “qualora non sia ragionevolmente possibile stabilire l’identità degli animali” deve provvedere al rispetto dell’obbligo di abbattimento “separatamente e dichiarati non idonei al consumo umano“.
A dire il vero negli ultimi mesi preoccupanti notizie sono in tal
senso già pervenute. A Luino (VA), ad esempio, si è riscontrata la
presenza della grossolana alterazione della documentazione per non parlare della maxi inchiesta della Forestale che parrebbe avere
individuato in un macello di Reggio Emilia un importante terminale di
cavalli che potrebbero non essere destinati all’alimentazione umana.
Poi la denuncia dell’Associazione Horse Angels sull’impennata del
consumo di carne di cavallo in Italia e la possibilità che dietro tale
fenomeno, si siano innescati processi di macellazione di animali non
destinabili al consumo.
Ritornando alla nota del Ministero è interessante notare come tra le
carenza sul benessere degli animali, in alcuni casi sono state
riscontrate evidenze particolarmente gravi. Tra queste l’assenza di
impedimento visivo, ovvero i cavalli in attesa della morte, assistevano a
stordimento e dissanguamento.